Coprob, Cooperativa Produttori Bieticoli, ha chiuso l'ultimo esercizio - il 55° bilancio della cooperativa - con fatturato pari a 222 milioni di euro e un utile di euro 1,2 milioni.
Un risultato decisamente positivo nonostante il crollo del prezzo dello zucchero avvenuto a partire dal mese di settembre in concomitanza con il termine del regime delle quote di produzione zucchero in Europa. Il bilancio è completato da un consolidato del Gruppo Coprob con un fatturato pari a 280 milioni di euro e un utile netto di 3 milioni di euro.
I risultati sono stati presentati in occasione dell’assemblea generale dei soci delegati, tradizionale incontro annuale con i principali stakeholders della Cooperativa, ai quali il presidente Claudio Gallerani ha illustrato le strategie messe in campo da Coprob per il futuro in cui la riforma del settore europeo deve trovare un suo riequilibrio produttivo, compatibile sia con i consumi interni sia con i trend a livello mondiale.
«Anche nella campagna 2018 - sottolinea Gallerani - avremo circa 30mila ettari di bietole, poco meno di 20mila in Emilia-Romagna e circa 10mila in Veneto. Con l'obiettivo di produrre circa 300mila tonnellate di zucchero, visto che contiamo di avere rese di 10 t/ha. Stiamo facendo un lavoro straordinario per dare un futuro alla bieticoltura italiana. Oltre al consistente aumento delle rese medie, abbiamo diminuito i nostri costi di produzione in maniera rilevante: -30% nel periodo compreso fra il 2012 e il 2018. Abbiamo idee innovative e oggi possiamo annunciare che contiamo di produrre zucchero biologico dal 2019, una vera rivoluzione per la cooperativa».
Ma produrre zucchero con una minima marginalità industriale e in campagna diventa sempre più difficile. «il prezzo mondiale dello zucchero - continua Gallerani - rimane a livelli bassissimi, attorno ai 350 euro/t. In meno di due anni si sono persi 200 euro a tonnellata, una tendenza devastante. Abbiamo chiesto di aderire a un Patto per lo zucchero italiano, al quale hanno aderito oltre 15mila. Ma ora servono misure urgenti: il blocco del dumping sui mercati del Sud Europa, l'ammasso privato dello zucchero in surplus, l'export fuori dall'Unione europea. Noi ce la mettiamo tutta per mantenere la bieticoltura in Italia, ma non possiamo rimanere soli»
A Gallerani fa eco il direttore generale Coprob, Stefano Dozio: «Produrre zucchero a 350 euro a tonnellata non è etico. Se la nostra produzione e la nostra filiera sono un valore occorre che il nostro grido d'allarme non sia disperso e si agisca al più presto».
Coprob salva il bilancio, ma per lo zucchero italiano si fa sempre più dura
Il prezzo mondiale dello zucchero continua a essere a livelli talmente bassi (350 euro/t) da mettere in crisi la filiera. Servono misure urgenti per salvare la bieticoltura nazionale