I dati al 31 dicembre 2017 indicano che la crescita dell’agricoltura biologica sta mantenendo un trend decisamente positivo. Secondo le elaborazioni effettuate dal Sinab (Sistema informativo sul biologico del Mipaaft) nel 2017 le superfici coltivate hanno superato gli 1,9 milioni di ettari, con una crescita del 6,3% rispetto all’anno 2016. In termini assoluti, nell'ultimo anno, sono stati coltivati con metodo biologico oltre 110mila ettari in più.
Cresce l'impresa del bio
Sempre al 31 dicembre in Italia sono state inserite nel sistema di certificazione biologica 75.873 imprese. Rispetto al 2016 si registra così un incremento del 5,2%. In particolare si hanno: 57.370 produttori esclusivi (aziende agricole) con un incremento del 3,2%; 8.689 preparatori esclusivi (aziende che effettuano attività di trasformazione e commercializzazione, compresa la vendita al dettaglio), che crescono del 14,6%; 9.403 produttori/preparatori (aziende agricole che svolgono sia attività di produzione che di trasformazione e commercializzazione), aumentano dell’8,8%; 411 importatori (che possono essere anche produttori e preparatori), che crescono del 13,2 % rispetto al 2016.
Biologico, campi al sud, acquisti al nord
I dati sulle superfici mostrano che ogni 100 ettari di Sau, circa 20 sono condotti con metodo biologico nel Centro, Sud e Isole, mentre nel Nord del Paese la Sau biologica si ferma a circa 7 ettari.
Le aziende agricole biologiche in Italia rappresentano i il 4,5 % delle imprese agricole totali: tale incidenza è abbastanza uniforme in tutte le aree del Paese e conserva una sostanziale stabilità rispetto al 2016.
Dal 2010 la superficie convertita ad agricoltura biologica nello stivale è aumentata di quasi 800mila ettari. Il confronto tra 2017 e 2010 evidenzia un incremento del 71% delle superfici e del 59% degli operatori del settore.
I dati – disponibili già da diverso tempo – sono stati resi noti al Sana da Francesco Giardina, coordinatore del Sinab, nell’ambito del convegno dedicato ai numeri del bio.
Vendite, più gdo, meno specializzati
Nell’occasione Riccardo Meo dell’Ufficio produzioni certificate e ambiente dell’Ismea ha ricordato che nei primi sei mesi di quest’anno la crescita delle vendite biologiche nella gdo è stata dell’11% pari a una spesa di 200 milioni in più rispetto all’analogo semestre dell’anno precedente. Crescono in particolare le vendite di uova fresche, latte e vino (mentre molte aziende vitivinicole stanno completando la conversione).
Attualmente su una spesa di 100 € fatta al supermercato 3 riguardano prodotti biologici. Gli acquisti di bio (al contrario delle produzioni) sono concentrati al centro-nord.
Silvia Zucconi, responsabile Market intelligence Nomisma, ha evidenziato che la spesa complessiva nell’acquisto di biologico ha raggiunto i 3,5 miliardi di euro con un +8% sull’anno precedente. «La crescita delle vendite di bio – ha detto Zucconi – sono strettamente legate all’incremento della disponibilità del prodotto e del numero delle referenze, che stimola l’attenzione del consumatore».
Da segnalare un rallentamento (-3%) delle vendite nei negozi specializzati in conseguenza dell’aggressività dell’offerta della gdo e dalla necessità di rivedere le politiche di marketing e commercializzazione.