Grano tenero
Permane l’influenza indiretta del cambio, soprattutto sui “misti”, con riflesso anche sulle classi Ager 1 e 2. Si registra scollamento tra Milano (invariato) e Bologna (un generalizzato +2 €/t), ma lo scenario è incerto con evidente supporto dal basso dei “misti” ormai di origine extra-Italia. La domanda è presente sia sul pronto che sul 2019 a coprire i fabbisogni di nazionale prima di eventuali tensioni dal “weather market”. I teneri di forza “tipo Bologna” si consolidano su livelli arrivo di 225 – 230 €/t (+2), con i grani classe 2 (“bianchi”) che confermano lo spread sui grani di forza a meno 4-6 €/t (+2) e i “misti” arroccati a 215-217 €/t. Invariati i panificabili comunitari a 215-220 €/t e “spring” volatili a 268 €/t (-2) arrivo.
Grano duro
Situazione cristallizzata da settimane in attesa che progrediscano le semine (rischio di cali ai prezzi correnti al di fuori dei contratti di coltivazione). Unico movimento sulla piazza di Milano (meno 3-5 €/t) con il parziale riallineamento ai prezzi Nord e Centro di Bologna; Foggia non dà segnale di cambiamento. Con coperture fino al 2019, la partita commerciale si gioca sull’ultimo semestre di campagna con incertezza sull’influenza valutaria (euro in calo?) per le origini estere. Le quotazioni del “tipo Fino” proteico arrivo al Sud valgono 222-227 €/t con il Nord allineato e il Centro a sconto di 2-4 €/t; al Sud gli “slavati” stabili tra 1 90 ad i 215 €/t reso molino. Comunitari ed esteri invariati, a premio sul nazionale.
Mais
Comincia la pressione dai raccolti comunitari e del Mar Nero con riflesso ribassista orizzontale dalla soia: le quotazioni cedono un nominale 1 €/t su Bologna, con Milano invariato per il nazionale e in calo sui rimpiazzi Ue e esteri. Scambi al rallentatore in un contesto di mercato equilibrato (e ben coperto) con spread equo tra mais e altri cereali a paglia. I lotti di nazionale caratteristiche e basse tossine trovano più domanda. I prezzi del “generico” sono sotto i 180 €/t (-1) reso destino mentre il mais “con caratteristiche” spunta un premio di 2-3 €/t; comunitari ed esteri allineati.
Cereali foraggieri e oleaginose
Cereali foraggeri: non si ferma la tendenza al rialzo degli orzi, sostenuti da venti Europei, con valori che toccano i 210-215 €/t (più 2); teneri “any-origin” senza variazioni ed allineati ai “misti” per uso umano sui 207-214 €/t reso, Il sorgo resta ai livelli della scorsa settimana sui 190 €/t arrivo. Oleaginose: resta volatilità per la soia causa le incertezze dal mercato internazionale e dal cambio €/$. La nazionale, sale a 338-343 €/t (+3) arrivo, con l’estera sui 340-350 €/t (+5).