L’ortofrutta Coop entra nel mondo dell’agricoltura di precisione

Coop lancia al Macfrut il proprio progetto di precision farming nel settore ortofrutticolo. E mette al bando quattro erbicidi, glifosate compreso

«Coop vuole guardare avanti. E per guardare avanti occorre capire che i tempi sono cambiati, che oltre alla sostenibilità economica è diventata fondamentale quella ambientale. Non possiamo fare oggi quello che facevamo venti anni fa. Occorre ragionare in termini diversi, pensare che il tema ambientale sarà cogente, che il principio di precauzione rimane una cosa utile, che la competizione porta a fare scelte e che, lo diciamo con un una certa soddisfazione, molte delle decisioni che oggi prendono i nostri competitor, noi le avevamo prese molti anni fa. Per noi cooperare è un'azione d'intelligenza collettiva e la distintività che molti ci riconoscono vogliamo mantenerla nei fatti».

Con queste parole Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, ha lanciato oggi al Macfrut di Rimini davanti a una platea di oltre 200 fornitori, il progetto con cui la più grande catena distributiva italiana entra nel mondo dell’agricoltura di precisione. Un progetto di ampio respiro, destinato almeno per ora al mondo dell’ortofrutta.

Marco Pedroni, Presidente Coop Italia

«Quando avviamo una nuova campagna - sottolinea Pedroni - ci consideriamo un po’ dei pionieri. Lo siamo stati sicuramente nel 1993 quando l’Italia aveva una legge sui pesticidi vecchia di 30 anni e si spargeva nei nostri terreni una media di 3,4 chilogrammi a persona di prodotti. Oggi grazie all’attenzione di tutti, delle istituzioni, dei cittadini, delle imprese non siamo più quel Paese. Ridurre l’uso di altre molecole controverse dopo quelle che abbiamo già eliminato significa alzare l’asticella, produrre un salto di qualità. E chiediamo anche agli altri di farlo. Come Coop abbiamo deciso di attivare quel principio di precauzione che ci ha fatto dire di No in altri casi controversi: agli Ogm, all’olio di palma, all’uso diffuso o sistematico di antibiotici negli allevamenti».

No a glifosato, terbutilazina, S-metolaclor e bentazone

Con questa filosofia di fondo e con l’idea di promuovere l’adozione di tecnologie agricole innovative parte il progetto di agricoltura di precisione. Anticipato da una lettera indirizzata agli inizi di febbraio 2019 ai 116 fornitori di ortofrutta a marchio Coop.

Renata Pascarelli, direttore qualità Coop Italia

Il progetto, dopo l’esclusione progressiva di 10 principi attivi prima delle disposizioni di legge, mira anche all’eliminazione in tre anni di 4 molecole controverse per l’ambiente (tutti erbicidi) ricorrendo a modalità di gestione alternative. Con poche e temporanee eccezioni in casi di oggettiva difficoltà che i fornitori dovranno comunque concordare con la stessa Coop.

A citare gli erbicidi è Renata Pascarelli, direttore qualità di Coop Italia: glifosato, terbutilazina, S-metolaclor e bentazone.

Il debutto con ciliegie, meloni e uva

I primi frutti liberi dai quattro erbicidi ad arrivare nei reparti dei 1.100 punti vendita Coop saranno le ciliegie seguite a breve distanza da meloni, uva e clementine per un totale di 15 colture nel corso del 2019.
«Nei successivi tre anni – sottolinea una nota della catena distributiva - queste pratiche verranno estese a tutte le famiglie dei prodotti ortofrutticoli a marchio Coop per un volume complessivo di oltre 100mila tonnellate di prodotto. Queste azioni sono parte integrante dell’impegno di Coop a tutela dell’ambiente in cui viviamo, con ricadute positive sulla qualità del prodotto e sulla sicurezza alimentare».

Claudio Mazzini, direttore freschissimi Coop Italia

«Abbiamo l'ambizione - ricorda il direttore freschissimi Coop Italia, Claudio Mazzini - di migliorare la produttività e la qualità dell'ortofrutta italiana. Poiché continuiamo ad avere il baricentro nel nostro Paese, visto che acquistiamo entro i confini nazionali quasi il 90% del prodotto che commercializziamo. E pensiamo che l'agricoltura di precisione possa essere un modo per competere meglio, per essere un passo avanti sulla sostenibilità e una maniera per dimostrare che la nostra marca contiene un valore aggiunto, un qualcosa in più».

A sostegno della precision farming Coop ha portato a Rimini tre accademici.

Fare le cose bene, al momento giusto, al posto giusto

«Siamo in piena agricoltura smart - sottolinea Angelo Frascarelli dell'Università di Perugia - . Per essere competitivi occorre fare le cose bene, al momento giusto e al posto giusto. Facile da dire meno da realizzare, perché il vero limite attuale è la scarsa conoscenza delle nuove tecnologie: bisogna avere la volontà e il tempo per imparare. Ma è un percorso obbligato, poiché non si può rimanere indietro».

Sulla stessa lunghezza d'onda Luigi Sartori dell'Università di Padova: «Gli strumenti li abbiamo, macchine e attrezzature sono all'avanguardia, ma occorre formazione e voglia di investire. L'Italia in questo caso sconta il solito problema strutturale delle piccole aziende, scarsamente informatizzate, ognuna delle quali magari con un trattore di proprietà, il più delle volte vecchio e a bassa tecnologia. Il vero nodo è riuscire a fare conoscere i vantaggi dell'agricoltura di precisione».

Da sinistra: Angelo Frascarelli, Luigi Sartori e Tito Caffi

Un po' più ottimista Tito Caffi dell'Università di Piacenza: «La 'connessione' informatica degli italiani è alta. Se si riesce a far capire bene che i sistemi previsionali hanno fatto progressi straordinari, sono facilmente disponibili e permettono di intervenire preventivamente, con conseguente risparmio economico e minor impatto ambientale, l'agricoltura può davvero fare un passo avanti notevole».

E mentre Coop incassa l'ok sulla fiducia della pletora dei fornitori riuniti a Rimini al percorso triennale sull'agricoltura di precisione, al direttore generale di Coop Italia Maura Latini viene assegnato dalle mani del presidente della fiera Renzo Piraccini il Premio Macfrut 2019, «per l'importante contributo dato allo sviluppo della manifestazione e per aver condiviso da subito il progetto di fare squadra».

Renzo Piraccini consegna a Maura Latini, direttore generale Coop Italia, il premio Macfrut 2019

 

L’ortofrutta Coop entra nel mondo dell’agricoltura di precisione - Ultima modifica: 2019-05-10T18:07:24+02:00 da Gianni Gnudi

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