Settemila ettari coltivati che producono il 30% del fabbisogno nazionale. Questi i numeri delle erbe officinali in Italia, un settore in espansione in un Paese che ha bisogno di importare oltre i 2/3 della domanda, in gran parte dalla Cina. Anche per questo Bonifiche Ferraresi ha deciso di investire sulle officinali realizzando un polo di coltivazione e lavorazione nella zona di Arborea in Sardegna.
450 ettari convertiti a biologico
L'ha fatto rilevando i terreni (573 ettari), della vecchia Società Bonifiche Sarde in liquidazione a Marrubiu (Or), non coltivati da una decina d'anni. Inoltre, Bonifiche Ferraresi ha stipulato un atto di concessione per 15 anni rinnovabili con l’Agenzia Laore per i contigui 429 ettari. Circa 450 ettari sono stati convertiti in biologico.
Su 24 ettari ora crescono basilico, elicriso, menta peperita, lavanda, stevia rebaudiana, peperoncino, tarassaco, maggiorana, timo, rosmarino, salvia, eucalipto e lippia. Presto si aggiungeranno anche nuove linee di produzione ad alto valore aggiunto come zafferano, camomilla, echinacea e bardana che serviranno per la produzione delle tisane della linea "Sapori d'Italia".
Su altri 200 ettari si coltiva grano duro di varietà Antalis e Claudio, sul resto della Sau crescono prati e foraggere, ma anche fagioli cannellini, ceci ed erba medica. «Sono tutte colture ad alto contenuto di azoto - spiega il direttore agro-industriale di Bf Claudio Pennucci - che ci servono per ripristinare la fertilità di un terreno a lungo abbandonato».
Sardegna, clima ideale per le erbe officinali
L'isola è un ambiente ideale per la coltivazione delle erbe officinali. «Qui ci sono più ore di luce rispetto ad altre zone - precisa Pennucci - e anche il vento è un elemento importante, perché ad esempio la salvia con il vento diventa più verde. Non solo. Le officinali a foglia larga, più soggette a contrarre malattie fungine, in un ambiente ventoso rischiano meno».
Il raccolto dei terreni sardi supera il fabbisogno necessario per la produzione di tisane. Il surplus sarà venduto, anche all'estero. Come il peperoncino varietà Etna, apprezzato in Francia.
I campi sono irrigati con manichette oppure con aspersione a basso volume. Le parcelle sono lunghe e strette, da mezzo ettaro l'una. La raccolta è manuale, anche se per maggiorana e timo Bf sta valutando di impiegare le macchine usate per la raccolta di lavanda e camomilla. La materia prima viene essiccata e insaccata sul posto e poi inviata al centro di lavorazione e confezionamento di Cortona.
Riassunti i 26 dipendenti di Bf Sarde
Per realizzare il progetto di riqualificazione Bonifiche Ferraresi ha riassunto i 26 dipendenti della vecchia società. «BF Sarde è per noi il fiore all’occhiello per i temi legati alla sostenibilità – ha dichiarato l'ad di Bf Federico Vecchioni – qui infatti BF Spa, in linea con quanto da sempre annunciato, ha creato la più grande azienda agricola per estensione a produzione interamente biologica. L’energia, la professionalità e l’attaccamento all’azienda dimostrato da tutti i collaboratori di BF Sarde è stata fin da subito una delle chiavi per poter rispondere in così poco tempo a una sfida così difficile: salvare, rigenerare e rilanciare, ripeto in soli 20 mesi circa, un’azienda ferma da quasi un decennio».
Innovazione con l'agricoltura di precisione
Bf ha anche restaurato l'edificio che ospitava il Centro 3 Sassu. La nuova struttura oltre ad ospitare gli uffici, una sala conferenze e ambienti per i dipendenti, prevede la presenza di nuovi magazzini per lo stoccaggio delle produzioni, nuovi forni per i primi trattamenti di essiccazione delle erbe officinali, trattamenti che avvengono prima della partenza per il centro produzioni delle tisane di Bonifiche Ferraresi a Cortona e nuovi hangar per accogliere le nuove macchine.
«Nei prossimi mesi proveremo a fare della minima lavorazione in alcune porzioni di terreno - annuncia Pennucci - ma prima dobbiamo metterlo in tempera».
Innovazione quindi, ma anche sostenibilità, un connubio che l’azienda persegue ormai da anni attraverso l’applicazione dei principi dell’agricoltura di precisione.
In particolare, dal punto di vista tecnologico, la tenuta sarda ha già visto l’acquisto di nuove macchine agricole (trattori da 120 cavalli fino a 300 cavalli). Sono allo studio ulteriori investimenti per nuovi macchinari e altra strumentazione adeguata alle colture biologiche. Per ora, tramite due centraline meteo, si stanno raccogliendo dati sulle "ore di calore giorno" allo scopo di perfezionare l'epoca di raccolta delle erbe.