La primavera 2019 è stata disastrosa per la produzione ortofrutticola italiana, tra le mega-piogge di maggio, le grandinate di giugno, le temperature record, l’invasione della cimice asiatica, le batteriosi, l’alternariosi, la moniliosi…
Cambiamenti climatici ed emergenze fitosanitarie avevano provocato una generale diminuzione della produzione ortofrutticola anche nel 2018, cosa che aveva interessato anche il gruppo Apo Conerpo, con una contrazione produttiva del 6,47% a livello nazionale e del 6% in Emilia Romagna, dove però il comparto ha subìto una flessione maggiore, pari all’8,40%.
Nonostante questo, e qui sta la notizia, il bilancio 2018 di Apo Conerpo, presentato oggi in un incontro a Villanova di Castenaso (Bo), è risultato soddisfacente: il fatturato ha mostrato una sostanziale tenuta, attestandosi sui 717 milioni di euro con solo una leggera riduzione (-2,5%) rispetto al valore record di 736 milioni raggiunto nel 2017, ma con un +2,3% rispetto alla media del quinquennio precedente.
Nella foto i dirigenti di Apo Conerpo mentre illustrano le performance 2018 del gruppo. Da sinistra Gabriele Chiesa, Davide Vernocchi, Roberto Cera.
I prezzi
«Un risultato robusto – afferma il presidente del grande gruppo ortofrutticolo bolognese, Davide Vernocchi – e al tempo stesso incoraggiante se si considera il difficile contesto economico in cui è stato conseguito, con la profonda recessione ancora tutt’altro che superata, l’embargo della Russia, le incertezze della Brexit, le barriere all’importazione di prodotti ortofrutticoli erette da molti Paesi, la guerra dei dazi che si sta scatenando tra varie nazioni».
Gli investimenti del Gruppo, poi, «unitamente all’importante azione svolta dalle filiali Alegra, Brio, Naturitalia, Opera e Valfrutta Fresco, hanno consentito un aumento dei prezzi medi unitari di vendita dei prodotti del 4,1%. Si tratta di investimenti finalizzati alla difesa, all’innovazione e al rinnovo varietale, con l’obiettivo di migliorare costantemente la qualità delle produzioni e la loro valorizzazione».
Le vendite
Buoni risultati anche dal punto divista commerciale. Lo ha spiegato il direttore generale Gabriele Chiesa: «Nel 2018 il nostro gruppo ha registrato da un aumento delle vendite nella gdo: +2,15% in quantità, +4,72% in valore. Tutto ciò ha consentito di confermare il fatturato del prodotto destinato al mercato del fresco (+0,39%), nonostante la diminuzione del 5,62% delle quantità disponibili, grazie all’efficace lavoro svolto dalle filiali del gruppo nel ricercare gli sbocchi a maggior valore aggiunto».
Resta però sul tavolo la forte contrazione delle esportazioni che nel 2018 ha caratterizzato l’intero settore ortofrutticolo italiano (-14,9% sul 2017 in quantità e -9,3% a valore, dati Istat) e, seppur in misura inferiore, anche Apo Conerpo.