Xylella: l’epidemia continua ad avanzare, attenzione a non abbassare la guardia

L’epidemia causata dal batterio Xylella fastidiosa subsp. pauca ceppo ST53 continua ad avanzare. Lo ribadisce il Servizio fitosanitario regionale sulla base dei dati, ormai quasi definitivi, del monitoraggio 2018-2019.
Le considerazioni del Servizio fitosanitario regionale sui dati, quasi definitivi, del monitoraggio 2018-2019, in confronto con i due monitoraggi precedenti

L’epidemia causata dal batterio Xylella fastidiosa subsp. pauca ceppo ST53 continua ad avanzare. È quanto emerge dai dati, ormai quasi definitivi, dell’ultima campagna di monitoraggio 2018/19, sui quali il Servizio fitosanitario regionale ha fatto interessanti considerazioni.

 

Confronto fra prima e seconda campagna di monitoraggio

Le due precedenti campagne di monitoraggio (2016/17 e 2017/18) erano state condotte con lo stesso metodo nel medesimo territorio demarcato. Avevano quindi consentito, per la prima volta e attraverso il confronto tra un anno e l’altro, di comprendere l’evoluzione dell’epidemia sulla base dei risultati, circa 200mila analisi per ciascuna campagna. Avevano permesso di osservare come in zona cuscinetto da un’unica pianta di olivo ritrovata infetta a ottobre 2016 a Ostuni (Br), in località Rosamarina, e prontamente eradicata, si giunse ad altre 19 nella campagna successiva. Analogamente nella zona di contenimento, a conferma dell’espansione dell’epidemia, ai circa 900 positivi della campagna 2016/17 se ne aggiunsero altri circa 3.800 nella campagna 2017-2028.

 

Confronto non possibile con l’ultima campagna di monitoraggio

Purtroppo, osserva il Servizio Fitosanitario regionale, lo stesso confronto non può essere fatto con l’ultima campagna di monitoraggio, per due ragioni essenziali: 1) la modifica delle aree demarcate, con lo spostamento delle zone cuscinetto e contenimento di circa 20 km più a nord; 2) la modifica del metodo di campionamento che ha ridotto drasticamente, di circa 7 volte, il numero delle piante analizzate (da quasi 50mila ad appena 7mila in zona cuscinetto; da quasi 150mila a meno di 22mila nella zona di contenimento).

 

Parziale confronto nell’attuale zona di contenimento

Considerando, tuttavia, che metà dell’attuale zona di contenimento comprende tutta la vecchia zona cuscinetto (dove nella campagna 2017-2018 erano state individuate 19 piante infette) e l’altra metà l’ex zona indenne (nessun positivo), un parziale confronto può essere ancora fatto proprio in questa zona, che costituisce l’ultima vera barricata su cui tentare il contenimento per evitare la fuga del batterio a nord o a ovest.

 

L’epidemia continua ad avanzare, non abbassare la guardia

Nella vecchia zona cuscinetto, metà dell’attuale zona di contenimento, si è passati da 19 piante infette del secondo monitoraggio a 214 del terzo monitoraggio.

Ebbene, da tale confronto emerge che l’epidemia continua ad avanzare: alle 19 piante infette della campagna 2017/18 (che si presume siano state tutte eliminate, seppur non sempre tempestivamente), nonostante il drastico calo delle piante analizzate, se ne sono aggiunte ben 214, ovvero un numero più che decuplicato. Il Servizio fitosanitario regionale rileva che, “se da un lato deve confortare l’assenza di positivi nella nuova zona cuscinetto (anche grazie al rafforzamento delle misure di contrasto come abbattimenti e controllo del vettore), la crescita quasi esponenziale nella zona contenimento conferma ancora una volta la necessità non solo di non abbassare la guardia ma di intensificare le azioni di contenimento”.

 

779 olivi monumentali infetti: 2,5%, dato non tranquillizzante

Il ritrovamento nella Piana degli olivi monumentali di 779 piante infette (2,5%) è un dato molto allarmante, sostiene il Servizio fitosanitario regionale.

Per quanto riguarda invece l’ex zona contenimento (oggi diventata zona infetta), dove erano stati ritrovati circa 3.800 positivi (in gran parte nel territorio di Oria e Francavilla Fontana), il confronto non è possibile in quanto con la campagna di monitoraggio 2018-2019 è stata monitorata solo la parte più orientale ricadente nella Piana degli olivi monumentali. Qua tuttavia, “il ritrovamento di 779 olivi monumentali infetti (dato ancora parziale), pari al 2,5%, non è certo tranquillizzante, come invece qualcuno vorrebbe far credere”, così il Servizio fitosanitario regionale conclude le sue considerazioni.

Xylella: l’epidemia continua ad avanzare, attenzione a non abbassare la guardia - Ultima modifica: 2019-08-12T23:23:09+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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