Caseari
I prezzi medi all’origine dei due prodotti guida nazionali non hanno mostrato sostanziali mutamenti rispetto alla terza settimana di calendario. Per quanto riguarda il Grana Padano Dop gli scambi si mantengono abbastanza buoni, a detta degli operatori, mantenendo stabili i listini su entrambe le piazze lombarde, mentre su Cremona la varietà 12-15 mesi riesce ad aggiungere 5 centesimi al chilo limitatamente al valore minimo. Per l’altra Dop il Reggiano, la settimana appena trascorsa non ha palesato alcun cambiamento nelle quotazioni, dove tutte le piazze monitorate, hanno mantenuto inalterati i listini, non portando sostanziali variazioni rispetto alla precedente ottava di rilevazione. Solo la borsa merci Mantova adegua al ribasso i listini di tutte le varietà pari a 10 centesimi al chilo. Per gli operatori gli scambi vengono comunque definiti nella norma. Sul fronte delle materie grasse, ancora nessun scostamento nella quotazione dello zangolato fermo a 1,15 euro al chilo sulle piazze emiliane e a 1,45 euro a Mantova e 1,55 euro al chilo a Milano. Anche per questo prodotto gli scambi sono giudicati per la maggior parte degli operatori in linea con il periodo. Ricalcano fedelmente i precedenti valori anche tutti gli altri prodotti caseari monitorati.
Avicunicoli
Questa settimana i polli proseguono con la buona impostazione che viene segnalata da qualche tempo, mostrano un recupero del +3,3% nel complesso del mercato nazionale, un mercato accentrato che sta uscendo da un massiccio calo dei prezzi culminato nella quarantasettesima e quarantottesima settimana dello scorso anno. Sia per la taglia leggera (-4,0%) che per la taglia pesante (-3,7%), nonostante tali recuperi i valori si collocano su livelli nettamente inferiori rispetto ai prezzi di un anno fa. Non si può dire lo stesso dei conigli, che sempre considerati nel complesso di piazze e categorie merceologiche mostrano un deprezzamento del -13,37%. Perdono più terreno quelli leggeri, con una differenza di poco superiore ad un punto percentuale. Il prezzo del vivo mostra questa settimana un calo elevato che in realtà è cumulativo di un periodo di due settimane. Infatti nella precedente settimana non è stato raggiunto un accordo nella Commissione Unica Nazionale, ma il mercato manifestava già sulle piazze le fisiologiche flessioni tipiche di questo periodo dell’anno. Il coniglio macellato cede il 7,31%. Anatre, faraone piccioni e galline restano stabili. Una lieve perdita di terreno caratterizza la quarta settimana dell’anno per i tacchini, che cedono terreno in ragione del -0,68%.
Bovini
Anche questa settimana si può segnalare una ridotta mobilità dei prezzi sulle principali piazze italiane per quanto riguarda i bovini da macello. Le manze si muovono con segno positivo nel complesso di piazze e categorie a livello nazionale, mostrando un +0,11%. Tale variazione è unicamente determinata dall’incremento del +1,16% nelle manze di marchigiana a Macerata. Macerata conferma il buon andamento con i vitelli di marchigiana scambiati lì ad un prezzo superiore del +1,05% rispetto alla terza settimana del 2020. Anche nelle piazze di Grosseto e Perugia i vitelli incroci mostrano segno positivo, rispettivamente del +1,12% e +1,17%. Vitelloni di Chianina ed incroci confermano Grosseto e Perugia come piazze in buona forma, infatti guadagnano terreno con rialzi compresi tra il +2,03 e +2,84%.
Suini
Il settore suinicolo manifesta anche nella settimana attuale un andamento nelle contrattazioni all’insegna di spiccati aumenti per ciò che concerne i suini da allevamento determinati da una carenza di materia prima sul mercato. Nello specifico mostrano rialzi particolarmente marcati soprattutto le classi di peso minore dai 7 fino ai 30 chili a causa dell’offerta ridotta da parte dei centri di riproduzione suina. Per le categorie di 80 e 100 chili si rileva invece un mercato all’insegna della tenuta su fondo cedente. Per il segmento dei suini da macello le dinamiche di mercato ricalcano quanto già mostrato nelle precedenti settimane con flessioni per tutte le categorie sia del circuito tutelato che non tutelato, mantenendo comunque per tutte su terreno positivo il differenziale su base annua. Per ciò che concerne i tagli si mantengo stabili solo le cosce per crudo destinate alla produzione tipica e la coppa fresca, mentre accusano ulteriori flessioni il lombo intero senza costato (3,1 euro al chilo) il lombo Padova (3,25 euro al chilo).
Vino
Decisamente stabile il mercato dei vini comuni e delle indicazioni geografiche. Si evidenzia un lieve calo per i vini comuni bianchi che si attestano a 3,48 euro l’ettogrado rispetto ai 3,53 di sette giorni fa a causa di un arretramento dei listini medi del prodotto romagnolo. La domanda, non particolarmente attiva, sembra orientarsi verso vini bianchi con buoni profumi, mentre tra I rossi predilige una gradazione alcolica importante e un buon punto di colore.
Olio
Mercato che per questa settimana è rimasto sostanzialmente invariato per quanto riguarda le quotazioni e gli scambi. La campagna olearia rimane ancora attiva anche se con “ritmi” più blandi rispetto a qualche settimana fa. Le quotazioni medie dell’extravergine di oliva si sono attestate a 3,08 rispetto ai 3,09 euro al chilo dell’ultima rilevazione. La lieve flessione riportata è da ascriversi alla piazza di Foggia. Stabile l’olio vergine di oliva. Si evidenzia invece un lieve incremento dei listini medi del lampante, da 1,49 questa settimana si porta a 1,51 euro al chilo, grazie alle piazze del sud della Puglia. In questo momento di mercato non brillante anche il prodotto a denominazione di origine e a indicazione geografica subisce lievi flessioni. In particolare, questa settimana si registra un calo per gli olii a marcio di Toscana, Umbria, Calabria e nord della Puglia. Tra i prodotti raffinati lieve calo l’olio di oliva stabili i listini della sansa. Sostanzialmente stabili gli oli di semi.
I prezzi dei prodotti agricoli del 27 gennaio
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