Impegno e relativo premio prorogabile di due anni. Per gli agricoltori che hanno aderito al bando del 2015 del Psr Sicilia 2014-2020 a valere sulla Misura 11 “Agricoltura biologica” Operazione 11.2.1 “Pagamenti per il mantenimento dell'agricoltura biologica”, si presenta una opportunità inattesa. Tutto grazie all’emergenza Covid-19 che ha convinto l'Ue a rinviare di due anni la riforma della Pac e a estendere l’attuale programmazione dello sviluppo rurale al 31 dicembre 2022, con la possibilità di utilizzare le risorse attualmente a disposizione fino al 31 dicembre 2025.
Per loro il quinquennio d’impegno sarebbe scaduto nel 2020 con le domande annuali di pagamento presentate nel 2019. Adesso, se vogliono, hanno la possibilità di prolungare. L’adesione al prolungamento per due anni è, infatti, facoltativa e pertanto occorrerà presentare apposita domanda di adesione per l’annualità 2020.
Altri 60 milioni per l'agricoltura biologica
È tutto previsto in un decreto firmato da Dario Cartabellotta, dirigente generale del Dipartimento regionale agricoltura, pubblicato qualche giorno fa sul sito dell’Assessorato regionale Agricoltura e su quello ufficiale del Psr Sicilia.
«Attraverso questo prolungamento - dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera - riusciamo a dare copertura, per i prossimi due anni, al mantenimento di buona parte delle superfici biologiche siciliane, pari a 130mila ettari. Stiamo parlando di un importo di spesa che nel quinquennio appena passato è valso 160 milioni di euro, il che significa che per i prossimi due anni riusciamo ad assegnare alle aziende agricole siciliane una somma pari a 60 milioni di euro a intero beneficio dell’agricoltura biologica siciliana».
I 60 milioni (30 per ciascuna annualità 2020 e 2021) non sono però ancora in cassa, visto che bisognerà aspettare le determinazioni del Parlamento Europeo e i regolamenti comunitari che indicheranno come gestire il biennio di transizione. Per questo nel decreto è detto con chiarezza che “l’adesione da parte dei beneficiari al prolungamento per due anni degli impegni assunti con il bando 2015, non determina alcune assunzioni di impegni da parte della Regione siciliana fino all’approvazione di eventuali rimodulazioni finanziarie del Programma o all’approvazione del quadro normativo relativo alla disponibilità della dotazione finanziaria del ciclo di Programmazione 2021/2027”.
La prudenza non è mai troppa, insomma. Anche se in tempi di emergenza Coronavirus, questa apertura della Ue sulla Pac, che di fatto allungherebbe di due anni il Psr, appare ormai acquisita.
Come aderire e gli importi a ettaro
Per aderire basta presentare la domanda di conferma impegno per l’annualità 2020, che già da sola rappresenterà la precisa volontà di aderire al prolungamento di due anni degli impegni assunti per il quinquennio precedente. Cambiano rispetto al bando del 2015 gli importi dei premi riferiti all’ettaro che nel frattempo sono stati rimodulati nel 2018. Ecco di seguito gli importi per ettaro di ciascuna coltura.
Oleaginose, leguminose da granella ed allo stato fresco: 176 €/h;
Cereali da granella: 144 €/h;
Foraggere: 168;
Colture foraggere con allevamento zootecnico 2 Uba/h: 357 €/h;
Pascoli con allevamento zootecnico 2 Uba/h: 210 €/h;
Colture ortive: 600 €/h;
Piante aromatiche officinali: 371 €/h;
Agrumi: 850 €/h;
Mandorlo, noce, nocciolo, carrubo, pistacchio: 603 €/h;
Frassino da Manna: 499 €/h;
Fruttiferi: 850 €/h;
Uva da vino: 850 €/h;
Olivo: 638 €/h
Alcune eccezioni
Per le colture arboree non ancora in produzione, in quanto di recente impianto o reinnesto, il premio sarà ridotto al 50% rispetto a quello della coltura corrispondente sino all’entrata in produzione.
Nel caso di foraggere e pascoli in presenza di allevamento zootecnico, i premi fanno riferimento carico di bestiame pari a 2 Uba/h calcolato prendendo in considerazione solamente la Sau aziendale interessata da foraggere e pascoli.
Per carichi inferiori i premi saranno calcolati proporzionalmente all’effettivo carico di Uba/h di Sau aziendale interessata da foraggere e pascoli al netto delle tare.
E ancora, se la densità di bestiame è inferiore a 0.4 Uba/Ha il metodo di zootecnia biologica dovrà essere applicato senza percepire alcun premio per l’attività di allevamento.
Se la dotazione non dovesse risultare sufficiente a coprire tutte le richieste il decreto prevede quattro priorità. La precedenza spetterà alle aziende ubicate per almeno il 50% della Sau ammissibile nelle seguenti aree: zone Natura 2000 (Sic e Zps), parchi, riserve e parchi archeologici; aree a rischio di erosione e/o desertificazione; zone vulnerabili ai nitrati; aree sensibili definite dal Piano di Tutela delle Acque.