Dopo i rialzi osservati in apertura di luglio, i prezzi della soia di provenienza estera sono tornati a mostrare dei ribassi su tutte le principali borse merci nazionali, complice una domanda meno vivace rispetto al recente passato e il rafforzamento dell’euro nei confronti del dollaro. Tra i cereali foraggeri, continua la stasi nel mercato dell’orzo, sia per il prodotto di origine nazionale che per le origini comunitarie. Proseguono invece gli aumenti per il mais nazionale. Tra le farine proteiche, si è osservato un nuovo ribasso per la farina di colza su tutte le principali piazze di scambio del Nord Italia.
Soia in flessione ma sempre su livelli alti
Il prezzo della soia estera alla Borsa Merci di Bologna ha perso 7 €/t rispetto alla seconda settimana di luglio, scendendo sui 354-356 €/t (franco arrivo). I prezzi restano comunque più alti rispetto alla scorsa annata (+4,1%). Si conferma invece non quotata la soia di origine nazionale. Oltreoceano, dopo un’apertura di settimana negativa, le quotazioni dei futures della soia scambiati alla borsa di Chicago hanno registrato un aumento chiudendo a ridosso dei 900 centesimi di dollaro per bushel (pari a 289 €/t circa), in rialzo dell’1% su base settimanale.
Perde terreno la farina di colza
Nel mercato delle farine proteiche ulteriore calo si è osservato per la farina di colza. Alla Granaria di Milano i prezzi all’ingrosso si sono attestati sui 254-260 €/t (franco arrivo), in calo dell’1,9% rispetto alla settimana precedente. I prezzi attuali restano in crescita rispetto allo scorso anno (+4,3%). Alla Borsa Merci di Torino, invece, la quotazione d’esordio della farina di colza di nuovo raccolto si è attestata sui 262-265 €/t (franco arrivo), il 2,3% in più su base annua. All’origine, intanto, i prezzi dei semi di colza scambiati all’Euronext di Parigi hanno registrato un consolidamento, chiudendo la settimana a ridosso dei 385 €/t, beneficiando indirettamente del buon andamento del mercato degli oli vegetali, palma in particolare. Assenza di variazioni significative nel mercato della farina di girasole proteica, con un lieve calo che ha invece interessato il girasole convenzione (-0,9% a Torino).
Orzo senza variazioni
Nel mercato dei cereali, la stabilità continua a caratterizzare l’attuale andamento dei prezzi dell’orzo in questo avvio di annata. Alla Borsa Merci di Bologna l’orzo nazionale pesante è rimasto invariato sui 158-161 €/t (franco arrivo), in calo del 6% circa rispetto alla scorsa campagna commerciale. Sostanziale stabilità anche per gli orzi comunitari. Tra i principali produttori europei, oltre alla Francia, anche in Germania le prospettive sul raccolto appaiono, a raccolta in corso, negative. Le stime dell’Associazione degli agricoltori tedeschi DBV indicano una contrazione del 9% su base annua, con la produzione attesa sotto i 9 milioni di tonnellate.
Mais ancora in salita
Si confermano in rialzo i prezzi del mais nazionale per uso zootecnico, nonostante le prospettive sul nuovo raccolto non registrino attualmente tensioni evidenti, né a livello nazionale né in Europa. I prezzi hanno guadagnato 2 €/t, riportandosi sulla soglia dei 190 €/t (franco arrivo), risentendo di una minore disponibilità di prodotto sul breve termine.
I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 6 al 10 luglio 2020