In Puglia sarà possibile la bruciatura di erbe infestanti e stoppie nei siti Natura 2000, nelle aree protette e nei parchi. Lo ha deciso il Consiglio regionale approvando un emendamento che modifica la norma regionale in materia di incendi boschivi e appunto autorizza, con prescrizioni e autorizzazioni preventive, la bruciatura di erbe infestanti e stoppie nelle aree protette, nei parchi e nei siti “Natura 2000”. Si tratta di una decisione fortemente voluta da Coldiretti Puglia.
Bruciatura infestanti e stoppie, plaude Coldiretti Puglia
«Finalmente è stato affrontato in via definitiva sul territorio regionale il delicato tema della bruciatura delle erbe infestanti e delle stoppie nelle aree protette, nei parchi e nei siti Natura 2000 – commenta il presidente regionale di Coldiretti Puglia Savino Muraglia –.
In Puglia sono 197.000 gli ettari di campi dell’area Natura 2000 letteralmente “mangiati” dalle erbe infestanti, divenute resistenti a qualunque trattamento, che soffocano grano duro e tenero, compromettendo gravemente il raccolto, mentre nel Parco nazionale del Gargano c’è un incremento dei danni alle colture e alle produzioni a causa di patogeni e fitofagi, contrastabili con la bruciatura delle stoppie.
Questo metodo di lotta agronomica è effettivamente valido perché consente al contempo di ridurre ed eliminare l’uso di antiparassitari chimici, di accertata nulla utilità. Finora l’impossibilità di ricorrere alla bruciatura delle stoppie in quelle aree ha moltiplicato le erbe infestanti, rendendo inutile il ricorso al diserbo e a qualunque intervento fungicida, che comunque va ridotto ai minimi per tutelare l’ambiente».
La bruciatura delle stoppie è vantaggiosa
La tecnica della bruciatura delle stoppie non solo non toglie fertilità al terreno, come dimostrato da numerose pubblicazioni scientifiche, e non compromette la presenza della fauna selvatica, ma, aggiunge Muraglia, risulta pressoché indispensabile alla preparazione dei terreni e a garantire la monosuccessione dei cereali in tali aree.
«Inoltre è molto valida sul piano della eliminazione di patogeni e infestanti in genere, anche e soprattutto per l’agricoltura biologica. Tra l’altro, nelle nostre zone non si possono effettuare arature profonde per la presenza di rocce che rendono impossibile l’interramento di residui colturali. Con la bruciatura delle stoppie, le minori lavorazioni avrebbero, tra l’altro, un impatto positivo sull’ambiente, perché contribuiranno a ridurre l’emissione di 2 milioni di chilogrammi di CO2 nell’atmosfera».