Dopo quello del Bacino Nord siglato a fine febbraio, Anicav e Op del Bacino Centro Sud hanno definito il Contratto Quadro d’area per la gestione della prossima campagna di trasformazione del pomodoro da industria nel Meridione. I prezzi medi di riferimento applicabili saranno gli stessi del 2020: 105 €/t per il pomodoro tondo e 115 €/t per il pomodoro lungo e una maggiorazione del 40% per il biologico. La trattativa è stata lunga, ma l'intesa è arrivata molto prima dell'anno scorso, quando il braccio di ferro tra parte industriale e parte agricola si protrasse fino a dopo la metà di luglio.
Chiesto uno scatto sulla qualità
In una nota Anicav fa sapere che "in un’ottica di tutela del territorio le Op si sono impegnate, anche attraverso la definizione di parametri qualitativi più restrittivi, a garantire una raccolta ecosostenibile e la consegna di un prodotto quanto più possibile privo di terreno e pietre al fine di venire incontro alle difficoltà registrate negli anni dalle aziende di trasformazione nella gestione del terriccio, soprattutto nel bacino idrografico del Sarno".
Le parti, inoltre, sosterranno e promuoveranno le attività connesse al reclutamento dei lavoratori e alla gestione telematica dell’offerta di lavoro e dei servizi di trasporto poste in essere nell’ambito del progetto "Fi.Le. - Filiera Legale”, finanziato a valere sul Pon Legalità e la cui area di intervento è la provincia di Foggia.
L’Industria e le Op, infine, si sono impegnate a lavorare per trovare insieme soluzioni finalizzate a recuperare un clima di collaborazione all’interno della filiera anche attraverso il rilancio del dialogo interprofessionale nell’ambito dell’Oi Bacino Centro Sud Italia che rappresenta un fondamentale strumento di sviluppo per il comparto.
Aumentano i costi
Una campagna di trasformazione molto complessa quella che si prospetta per il pomodoro da industria in Italia. A fronte di un incremento programmato della produzione del 10/15%, bisognerà fare i conti con le difficoltà di approvvigionamento della banda stagnata e con il conseguente importante aumento del costo di acquisto delle scatole che, sommato agli ulteriori rincari, in particolare degli altri imballaggi e dell’energia, oltre che della stessa materia prima, andrà a gravare in modo significativo sul costo dei prodotti finiti.