Grano tenero, outlook positivo
Italia
La tendenza la danno la speranza delle riaperture e il favorevole andamento climatico. La rilevanza dell’una o dell’altro influenzano le nostre piazze, con effetto esterno degli echi Comunitari ed esteri anch’essi incerti. Al momento prevale un senso di ottimismo soprattutto per i grani di forza locali, mentre restano tesi i panificabili stante la dipendenza (tipica sul finale di campagna) dall’offerta extra-Italia. Scambi che si mantengono nella media con potenzialità se e quando la domanda molitoria tornasse a premere. Su Bologna e Milano il “tipo” Bologna vale un 253 €/t reso molino ed i panificabili (classi 2 e 3) a sconto di un 1-2 €/t; Comunitari e “spring” altalenanti.
Grano duro, bene quello italiano
Italia
La campagna si avvia all’ultima fase con la conferma di utilizzi nella media storica (in calo sul 2020) e un’offerta che si mantiene presente a livelli di prezzo senza cedimenti sia per la scarsa disponibilità di vecchio raccolto che per il probabile slittamento della raccolta di 1-2 settimane per il ritardo dell’estate. Prospettive di produzione 2021 ancora dibattute ma stimate attorno ai 4 mln/t con lieve aumento sul 2020. Buona qualità merceologica e tenore proteico da verificare alla trebbiatura. La richiesta del “100% Italia” sostiene i prezzi e garantisce un salto di campagna senza significative variazioni. Il “Fino” Nord vale 298 €/t (+3), il Centro partenza sui 278 €/t (+3) ed il Sud un 300 €/t arrivo; comunitari introvabili ed esteri ben tenuti.
Mais, le quotazioni rientrano verso la norma
Italia
Rientrano ulteriormente le quotazioni in un contesto di mercato molto influenzato dagli andamenti internazionali e dalle prospettive di offerta sul nuovo raccolto. Gli utilizzatori mantengono un livello di copertura adeguato e la tendenza di mercato già sconta le (buone) previsioni di produzione 2021/22. Offerta di nazionale presente ma limitata in volume con le Borse di Milano (-4 €/t) e Bologna (-5 €/t) a sottolineare l’inversione: il mais con caratteristiche” arrivo Nord-Ovest vale 270 €/t; reso Nord-Est un 273 €/t; i “generici” a meno 3 €/t con Comunitari ed esteri allineati.
Oleaginose e cereali foraggeri, la soia perde quota
Italia
Cereali foraggeri: in attesa dei primi tagli di orzo e con un mercato globalmente più “statico”, sulle nostre piazze non si quotano gli orzi nazionali con ritocchi al ribasso per i teneri ed il (poco) sorgo bianco che sale di 2 €/t. Oleaginose: la soia mondiale cede ulteriori 25 €/t e la nazionale (nominale) inizia il rientro dopo i picchi di maggio con un meno 30 €/t per valori arrivo rispettivamente di 510 e 675 €/t.