Il mercato dei cereali foraggeri continua a essere attraversato da una fase di stallo, con consumi tutt’altro che vivaci e prezzi in calo presso le principali Borse Merci nazionali, sia per il grano tenero sia per l’orzo. Sebbene i ribassi settimanali si confermino contenuti, il mercato interno, soprattutto per il grano tenero, sembra in questa fase non risentire delle tensioni che invece si registrano nel mercato europeo a causa della crisi russo-ucraina. Tra i semi oleosi, dopo i consistenti aumenti delle settimane precedenti si è osservata una frenata per i prezzi della soia quotata nei listini nazionali. Anche in questo caso lo scenario internazionale rimane segnato da evidenti tensioni, con prezzi elevati, in quanto nonostante le recenti piogge permane sui raccolti sudamericani il timore di un calo delle rese per via del clima caldo e secco. Tra le farine proteiche, diffusi rialzi hanno interessato il girasole, complice un’offerta inferiore alla domanda.
Grano tenero foraggero ancora in calo
I prezzi del grano tenero foraggero hanno accusato un nuovo calo settimanale, il quarto consecutivo. Sulla piazza di Bologna le quotazioni hanno perso 5 €/t rispetto a sette giorni prima, attestandosi sui 304-310 €/t (franco arrivo). Rimane comunque ampia la crescita su base annua, pari a un +22,6%. Si conferma statico anche il mercato dell’orzo, con i prezzi in ulteriore arretramento, attestati a Bologna sulla soglia dei 290 €/t (franco arrivo). Come per il grano tenero, l’aumento rispetto a dodici mesi fa rimane significativo, pari a un +36,3%. Rispetto ai cali di orzo e grano tenero, maggiore stabilità si è rilevata nei listini del sorgo nazionale, invariato sia a Bologna sia a Milano e in crescita di oltre il 30% su base annua.
Soia, quotazioni elevate ma stabili
Settimana di riflessione per i prezzi della soia dopo i rialzi osservati nelle precedenti settimane. La soia nazionale no ogm si è confermata a Bologna sui 626-629 €/t (franco partenza) mentre la soia di provenienza estera ha accusato un calo di 2 €/t, portandosi sui 624-628 €/t (franco arrivo). I prezzi attuali rimangono sostenuti per entrambe le origini, con un incremento anno su anno pari ad un +25%. Elevate restano le quotazioni dei futures alla Borsa di Chicago, che in chiusura di settimana sono tornate sulla soglia dei 16 dollari per bushel (pari a 520 €/t), in rialzo dell’1,2% rispetto a sette giorni prima. A conferma dei timori sui raccolti sudamericani, le stime dell’International Grains Council diffuse in settimana hanno rivisto in netto ribasso rispetto al mese di gennaio le proiezioni sul raccolto brasiliano (da 137 a 126,5 milioni di tonnellate) e argentino (da 44 a 41,5 milioni di tonnellate).
Farina di girasole in aumento, stabile la colza
Tra le farine proteiche, la settimana ha messo in evidenza un calo per la farina di soia, in linea con la contrazione riscontrata alla Borsa di Chicago. La farina proteica estera quotata a Bologna ha ceduto 20 €/t rispetto alla settimana precedente, scendendo sui 535 €/t. Diffusi aumenti si sono rilevati, invece, per la farina di girasole: sulla piazza di Milano la farina proteica si è portata sopra i 350 €/t, guadagnando 10 €/t rispetto a sette giorni prima. I prezzi attuali segnano una crescita del 7% rispetto al 2021. Settimana all’insegna della stabilità per la farina di colza.