Olio Campania Igp, esordisce il disciplinare

    Il logo dell'Olio extravergine Campania Igp
    L’obiettivo di blindare la produzione nel connubio tra olivo, olio, colture e territorio

    Esordisce il disciplinare dell’Olio Campania Igp.

    A seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del provvedimento del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e della Forestazione da sette pagine, il comitato promotore che ha sede a San Michele di Serino in provincia di Avellino, convoca una prima riunione a Napoli. Nel corso dell’assemblea dei soci inaugurata dal presidente del Comitato Raffaele Amore e dall’assessore regionale Nicola Caputo, è stata approvata all’unanimità la proposta di un piano dei controlli e un tariffario sull’Igp predisposto dall’organismo di controllo. A seguire il parere sarà inoltrato agli uffici preposti del Ministero per il completamento dell’istruttoria.

    Valorizzare superando la frammentazione

    In attesa dell'istituzione del sistema di certificazione e la costituzione del Consorzio di tutela dell'Igp, per completare l’iter e accedere alle misure di sostegno per la promozione e vigilanza, i soci sventolano il documento sottoscritto dal comitato promotore.

    Tra gli obiettivi principali sanciti, si cita il superamento dell'eccessiva frammentazione e, la costruzione di una strategia per utilizzare lo strumento per far emergere il reale valore economico di un comparto trainante dell'economia regionale.

    Senza contare la prospettiva di divulgare una giusta conoscenza dell’olio come alimento alla base della Dieta Mediterranea, che in Campania trova la sua massima celebrazione. E le sue infine proprietà nutraceutiche e medicamentali: l’olio extra vergine d’oliva determina una riduzione del colesterolo serico migliorando la funzionalità dell'apparato cardiocircolatorio.

    La riunione per il lancio dell'Olio Campania Igp con l'assessore Nicola Caputo

    Il panorama varietale

    L'Igp Olio Campania deve essere infatti ottenuto da olive appartenenti alle varietà (da sole o congiuntamente) Asprinia, Caiazzana, Carpellese, Frantoio, Leccino, Leccio del Corno, Marinese, Minucciola, Nostrale, Ogliarola campana, Ortice, Ortolana, Pisciottana, Racioppella, Ravece, Rotondella, Salella, Sessana, Tonda. In particolare l’Igp Olio Campania presenta un fruttato di oliva di intensità medio alta. Tale fruttato risulta caratterizzato dalla presenza di sentori aromatici riconducibili principalmente alla mandorla, pomodoro e carciofo. Inoltre la componente aromatica è accompagnata da una percezione di amaro e piccante, in linea con la concentrazione di polifenoli totali.

    I vincoli agronomici

    Nel disciplinare si legge inoltre che la raccolta delle olive destinate alla produzione dell’Igp Olio Campania deve essere effettuata dal 1° settembre al 31 dicembre, e la produzione massima di olive non può superare le 12 tonnellate per ettaro.

    La raccolta deve avvenire direttamente dalla pianta, manualmente o con mezzi meccanici. E’ vietato l’uso di prodotti cascolanti o di abscissione. Così come è vietato l’utilizzo delle olive cadute naturalmente sul terreno o sulle reti di raccolta permanenti. Le operazioni di oleificazione devono essere effettuate entro 24 ore dalla raccolta in impianti di molitura ubicati esclusivamente nel territorio della regione Campania. L'olio prodotto deve essere conservato in recipienti di acciaio inox, chiusi ermeticamente e posti in locali freschi ed asciutti.

    Il clima campano

    Le caratteristiche climatiche sono alla base della specificità dell’Igp Olio Campania. La regione, con il 6% circa del totale della superficie nazionale olivetata e un patrimonio olivicolo di oltre 8,5 milioni di piante, si colloca al quinto posto delle regioni italiane. A tali dati strutturali corrisponde una produzione media che supera di poco i 2 milioni e 800 mila quintali di olive, rappresentando l’8% della produzione nazionale, con oscillazioni anche notevoli in relazione all’andamento climatico annuale e alle avversità parassitarie. Ma le caratteristiche climatiche risultano determinanti in quanto le alte temperature e i prolungati periodi di siccità in estate, inducono l’accumulo nelle olive di polifenoli, sostanze di elevato valore nutrizionale, responsabili dell’amaro e del piccante che sono la cifra distintiva dell’Igp Olio Campania.

    Una reputazione da tutelare

    Anche la composizione in acidi grassi è influenzata da fattori ambientali, oltre che genetici, conferendo un ulteriore elemento di tipicità. Accanto ai fattori ambientali e genetici, anche quelli più direttamente legati all’azione dell’uomo, come le tecniche agronomiche e le tecniche estrattive hanno contribuito alla caratterizzazione dell’olio campano. Dunque la reputazione dell’olio campano poggia sul legame forte e antico tra il territorio, l’ulivo, l’olio e la cultura presenti in Campania.

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    Olio Campania Igp, esordisce il disciplinare - Ultima modifica: 2023-05-17T19:45:39+02:00 da Lorenzo Tosi

    1 commento

    1. Nel disciplinare si legge inoltre che la raccolta delle olive destinate alla produzione dell’Igp Olio Campania deve essere effettuata dal 1° dicembre al 31 dicembre, e la produzione massima di olive non può superare le 12 tonnellate per ettaro.
      Domanda il periodo di raccolto indicato:(1/12 al 31/12), è un errore o è quello giusto?. se è quello giusto sulle piante, troverete solo qualche drupa di Ortice?.

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