La ripartenza dei mercati dopo la pausa estiva ha mostrato segnali di debolezza per i prezzi di alcune delle principali materie prime destinate all’alimentazione zootecnica. L’analisi settimanale dei listini delle Borse Merci nazionali ha mostrato un netto ribasso per i grani teneri foraggeri, complice l’ampia disponibilità di prodotto. E in ribasso sia rispetto alla scorsa annata sia rispetto a due annate fa sono le quotazioni di esordio del sorgo, complice la concorrenza di grani teneri e orzi. Tra i proteici, torna il segno “più” per la soia di provenienza estera, complice anche dal cambio euro – dollaro, mentre tra le farine proteiche perde ancora terreno il girasole.
Il grano tenero cede il passo
Cede il passo in chiusura di agosto il grano tenero foraggero. Ad appesantire il mercato è l’ampia offerta di prodotto disponibile sul mercato, conseguenza anche del declassamento di una parte del raccolto italiano a causa dei problemi di bassi pesi specifici che si riscontrano quest’anno per la granella. Sulla piazza di Bologna i prezzi del frumento ad uso zootecnico sono arretrati di 10 €/t rispetto alla settimana, attestandosi sui 220-233€/t (franco arrivo), più bassi di quasi 25 €/t rispetto a fine luglio. I prezzi attuali rimangono su un livello inferiore del -40% rispetto ad un anno fa.
Orzo stabile
Resta stabile su tutte le principali piazze di scambio il prezzo dell’orzo nazionale. A sostenere le quotazioni, in particolare per le varietà pesanti (207-212 €/t a Bologna, franco arrivo), è la limitata disponibilità di prodotto, anche in questo caso legata ai bassi pesi specifici. Si attesta a ridosso del -40% la contrazione rispetto ai prezzi dello scorso anno.
Sorgo, apertura a -40% sul 2022
L’ultima settimana di agosto ha registrato anche le prime quotazioni del nuovo raccolto di sorgo: a Bologna i prezzi si sono attestati sui 212 – 217 €/t (franco partenza), accusando un ritardo sia rispetto alle quotazioni elevate che si registravano in avvio della scorsa annata (pari a -40%) sia rispetto ai valori su cui aveva esordito l’annata 2021/2022 (pari a -12%). Secondo le stime dell’Usda (Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti), si prevede un’ottima annata per il sorgo a livello globale, con un aumento della quantità di prodotto scambiata nei mercati internazionali, principalmente grazie alla domanda cinese e alla maggiore produzione mondiale.
La soia estera riprende a salire
In attesa della quotazione del nuovo raccolto nazionale, le ultime rilevazioni di agosto hanno visto tornare il segno “più” nei listini della soia di provenienza estera, sostenuta dall’indebolimento dell’euro nei confronti del dollaro (che fa aumentare i prezzi in euro delle commodity quotate in dollari). Sulla piazza di Bologna i prezzi si sono portati sui 530 €/t, in crescita di 11 €/t rispetto alla settimana precedente. Resta superiore al 20% il gap rispetto ad un anno fa.
Farine proteiche: colza senza variazioni, arretrano soia e girasole
Nel comparto delle farine delle farine proteiche, arretra la farina di soia, che nella piazza di Bologna si attesta sui 505-507 €/t (farina proteica nazionale), perdendo, di fatto, 10€/t rispetto alla settimana precedente. Restano invece stabili i prezzi per la farina di colza (340-345€/t a Bologna), con una variazione tendenziale del -15% rispetto all’anno precedente. In calo, confermando una tendenza in atto ormai dalla scorsa primavera, il mercato della farina di girasole, con ribassi sia per il girasole proteico (-4 €/t a Milano su base settimanale) che, soprattutto, per il girasole integrale (-11 €/t).
