Qualora la fine dell’estate decorra particolarmente umida, in prossimità della raccolta sulla superficie dei frutti di mele e pere, soprattutto se condotte in regime di agricoltura biologica, non è raro imbattersi in una caratteristica alterazione denominata “Sooty blotch” e “Fly speck”.
Si tratta di due malattie crittogamiche distinte, ma che solitamente fanno la loro comparsa contemporaneamente. Comunemente denominate il “complesso della fuliggine delle pomacee”, sugli impianti a frutteto sembrano comparire preferenzialmente su pomacee e su susino.
Tutte le varietà di melo sono suscettibili alle infezioni, ma i sintomi di solito si presentano in forma più grave su varietà a buccia gialla come Golden Delicious, anche se possono essere gravemente colpite molte delle varietà resistenti alla ticchiolatura proprio in seguito a un ridotto input chimico.
I frutti prossimi alla raccolta iniziano a presentare un leggero scolorimento o un’area decolorata. L’alterazione, che viene solitamente associata a estati umide e frutteti ombreggiati, sta diventando di maggiore importanza con l’aumento della produzione di frutta con ridotti input chimici in estate e in produzione biologica, dove le perdite possono essere elevate. L’imperfezione è superficiale, ma in grado di ridurre il valore di mercato o la commercializzazione del frutto.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Punteggiature nere
Questa avversità è maggiormente presente sui frutti di piante poste in prossimità a frangivento o siepi e nella parte più ombreggiata dell’albero o del frutteto.
I sintomi di Sooty blotch (maculatura fuligginosa) sono caratterizzati da macchie verdastre e opache nerastre di aspetto fuligginoso che compaiono sui frutti maturi, solitamente a partire dalla fine di luglio - metà agosto. Le macchie possono confluire per coprire quasi l’intero frutto.
L’infezione tardiva è superficiale e in molti casi le macchie possono essere ripulite semplicemente sfregandole. Tuttavia, se l’infezione si verifica all’inizio della stagione, le macchie sono molto più difficili da rimuovere e possono richiedere un intervento di sbiancamento.
Il Fly speck (punteggiatura nera) generalmente compare sugli stessi frutti colpiti dalla maculatura fuligginosa e si manifesta come gruppi da 6 a 50 o più punti neri lucidi rotondi che possono assomigliare alle deiezioni delle mosche che si trovano spesso sui frutti. Tali punteggiature appaiono nettamente separate le une dalle altre e facilmente distinguibili dalle macchie fuligginose più diffuse. Anche la punteggiatura nera come la maculatura fuligginosa è superficiale, ma molto più difficile da rimuovere.
Agenti causali
L’agente causale della maculatura fuligginosa è il fungo Gloeodes pomigena, mentre quello della punteggiatura nera è il fungo Schyzotirium pomi. Entrambi svernano sui rametti dell’anno delle piante arboree oppure in siepi e frangivento.
Il primo, tuttavia, sverna come picnidio (corpi fruttifero asessuato), mentre il secondo come pseudotecio (corpo fruttifero sessuato). In primavera e per tutta la stagione vegetativa, vengono rilasciate le spore che si diffondono nell’ambiente attraverso gli schizzi di pioggia o dal vento.
I patogeni infettano dapprima i nuovi getti di melo e da questi, successivamente, i frutti che vengono colonizzati a partire dalla fine di giugno. Per l’infezione è necessaria acqua libera sulla superficie del frutto.
Il clima fresco e umido (17-18 °C) è essenziale per lo sviluppo della malattia che non è in grado di svilupparsi a temperature elevate o nelle condizioni climatiche asciutte estive. Nel frutteto il periodo di incubazione solitamente dura 3-4 settimane su frutti che hanno 42-45 giorni. Il sintomo caratteristico sul frutto consiste in centinaia di minuscoli picnidi interconnessi tra loro da micelio fungino. Tale sintomatologia può anche continuare a svilupparsi in magazzino dopo la raccolta.
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Una buona agronomia basta
Se l’attacco non è grave, le alterazioni sul frutto possono essere eliminate in fase di post-raccolta.
Generalmente, per non favorire la malattia sono sufficienti alcuni accorgimenti di tipo agronomico (quali un’attenta potatura, il diradamento dei frutti e un buon controllo delle infestanti), volti ad arieggiare la chioma e diminuire il periodo di bagnatura degli organi vegetativi.
Solo nel caso in cui la malattia compaia frequentemente, è probabilmente necessario eseguire qualche trattamento anticrittogamico con sali di rame o polisolfuro di calcio da eseguirsi preferibilmente dalla metà o fine giugno, dato che la prima colonizzazione dei funghi avviene generalmente all’inizio di luglio.