Unimer è un’azienda italiana leader nella produzione di fertilizzanti a compatibilità ambientale, per un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e del suolo. Da sempre l’azienda coniuga qualità ed efficacia dei suoi prodotti per promuovere la massimizzazione dell’efficienza produttiva, con un attento approccio all’agricoltura sostenibile, con gli obiettivi di conservazione nel tempo della fertilità del suolo e delle risorse ambientali, tutelando però la redditività dell’agricoltore.
All’avanguardia e protesa all’innovazione e alla modernizzazione di tecnologie e processi, Unimer ha investito in digitalizzazione ed automazione per affrontare le sfide di oggi e di domani, ottenendo l’attestato di conformità al Piano nazionale Industria 4.0, conferma dell’impegno costante a garantire fertilizzanti moderni ad elevata efficienza e sostenibilità, in grado di soddisfare pienamente le richieste dell’agricoltura più avanzata.
L’impegno costante all’innovazione e al miglioramento ha trovato conferma nel sistema di certificazione integrato DNV che attesta gli alti standard di qualità della produzione e della gestione ambientale, nell’ottenimento della certificazione FiBL per molti dei suoi prodotti biologici, e nella certificazione Arvan di etichetta controllata per tutti i prodotti messi sul mercato.
Oggi, confermando l’innata sensibilità per le problematiche ambientali, Unimer aggiunge al suo percorso di certificazione lo studio LCA (Life Cycle Assessment), strumento che, attraverso una metodologia internazionale standardizzata, permette di dimostrare, con dati oggettivi e verificabili, i benefici ambientali dei prodotti analizzati e identificare gli aspetti del ciclo di vita che possono essere migliorati in termini di sostenibilità.
LCA (Life Cycle Assessment)
Il Life Cycle Assessment (LCA) è una metodologia analitica e sistematica che valuta l’impronta ambientale di un prodotto o di un servizio, lungo il suo intero ciclo di vita.
Il calcolo spazia infatti dalle fasi di estrazione delle materie prime costituenti il prodotto, alla sua produzione, alla sua distribuzione, all’uso e alla sua dismissione finale, restituendo i valori di impatto ambientali associati al suo ciclo di vita.
Al termine dei calcoli, il valore di impronta ambientale di un prodotto/servizio viene così restituito secondo diverse “categorie di impatto”, nei vari comparti ambientali.
Una delle categorie di impatto considerate è l’aumento dell’effetto serra antropogenico (Global Warming Potential - 100 years), misurato sulla base della quantità di emissioni di CO² eq in atmosfera, generate dai consumi di energia e materia dentro il ciclo vitale di un prodotto o di un servizio.
La metodologia LCA
LCA metodologia specifica di analisi:
- misura le emissioni di gas serra come anidride carbonica e metano, generate durante la produzione del prodotto (Carbon Foot Print);
- misura la quantità di energia consumata in ogni fase del ciclo di vita del prodotto, compresa la produzione, la distribuzione, l’uso e lo smaltimento;
- studia nuove strategie di gestione dei rifiuti, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e sociale;
- valuta l’impatto ambientale di una maggiore durata o di un’efficienza energetica più elevata del prodotto.
Lo studio LCA Unimer
L’analisi, eseguita per Unimer da Archita Engineering (Partner Sole 24 ore), prestigioso studio con ampie competenze per l’ambiente e la sostenibilità, ha fornito una approfondita consulenza in merito allo studio di LCA, alla Carbon Footprint di prodotto basandosi sugli standard internazionali Uni En Iso 14040 e Uni En Iso14044. In particolare, lo studio ha avuto lo scopo di quantificare e confrontare gli impatti ambientali dei concimi organo-minerali Winner NP (Mg) 11-25 (2) e Super Azotek N32, rispetto ai concimi minerali di riferimento, in termini di consumo di energia, emissioni di gas serra, uso di risorse naturali e altri indicatori.
Migliori performance ambientali
I risultati hanno dimostrato per i concimi organo-minerali Unimer una performance ambientale migliore rispetto ai concimi minerali di riferimento, grazie alla elevata efficienza nutrizionale, che consente di ridurre il fabbisogno di unità fertilizzanti, e alla capacità di ripristinare la sostanza organica nel suolo, migliorandone la fertilità e la capacità di sequestro del carbonio. Le matrici organiche altamente umificate, utilizzate nella produzione di tutti i fertilizzanti Unimer, reagendo con gli elementi minerali ne garantiscono un ampio grado di protezione, conferendo un’elevata efficienza ed un’azione nutritiva prolungata. La protezione dei nutrienti permette la minore somministrazione di unità NPK, la riduzione delle perdite, la razionalizzazione della tecnica di concimazione e una maggiore sostenibilità ambientale.
Uno dei parametri su cui è stata misurata la maggiore sostenibilità dei prodotti è l’impatto sul Global Warming ovvero la Carbon Footprint (Archita Engineering 2023).
L’impegno di Unimer
L’azienda si impegna a continuare nel percorso di valutazione accurata dell’impatto ambientale della propria produzione, mediante l’allargamento dello studio ad altri prodotti e processi industriali.
I concimi Unimer oggetto dello studio LCA, inoltre, testati negli anni avvalendosi di importanti centri di ricerca, hanno dimostrato un’ottima resa quali-quantitativa con significative diminuzioni degli apporti minerali. Una chiara dimostrazione che è possibile promuovere la sostenibilità ambientale, salvaguardando il reddito dell’agricoltore.
I fertilizzanti Unimer sono prodotti in Italia in due moderni stabilimenti, a Vidor (Treviso) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), che coprono una superficie industriale complessiva di oltre 100mila m2 per una capacità produttiva di oltre 120mila t/anno.
Per informazioni visitate il sito di Unimer o scrivete a info@unimer.it
