«Rivendico con orgoglio che il nostro è stato il governo che più ha investito in agricoltura della storia repubblicana». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Senato nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo e rivendicando anche la scelta di mantenere l'esenzione sull'Irpef agricola in maniera mirata «concentrando le risorse in favore di chi ne ha veramente bisogno». Meloni ha citato anche l'impegno del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida.
Il Consiglio europeo «si occuperà finalmente anche di agricoltura – ha continuato la premier – una richiesta "avanzata dall'Italia che sono lieta sia stata recepita. L'agricoltura è stato un settore troppo a lungo dimenticato, subendo anche l'accanimento ideologico di molte norme del green deal. Così l'Ue si è risvegliata con i trattori nelle strade – ha sottolineato – mentre a questo governo non sono serviti i trattori perché si occupasse della materia».
Moratoria per i debiti delle aziende agricole
«La recente proposta della Commissione di ampia revisione della Pac – ha detto ancora la presidente del Consiglio – va nella giusta direzione, riprendendo molte delle proposte italiane. Ora è importante lavorare rapidamente alla riforma, apartire dal prossimo Consiglio Agricoltura e Pesca di fine marzo. E lavoriamo perché possano trovare spazio altre proposte italiane come l'estensione del Quadro temporaneo per gli aiuti di Stato, prevedendo comunque un incremento del regime de minimis, nonché una moratoria dei debiti delle imprese agricole».
Nella risoluzione della maggioranza di Governo votata da Palazzo Madama si legge inoltre:
"Si impegna il governo ad agire affinché l'agricoltura, che rappresenta una risorsa strategicaper il nostro Paese, ottenga a livello europeo la giusta attenzione in termini di riduzione degli oneri che gravano sul settore, di rafforzamento dell'efficacia della Politica Agricola Comune e di una più efficiente risposta europea ai fenomeni di concorrenza sleale da parte di Paesi terzi" e "a lavorare nellungo periodo affinché la futura Politica agricola comune sia all'altezza delle sfide che l'attendono, a partire dal possibile ingresso di nuovi stati membri. L'obiettivo per il nostro Paese resta quello di realizzare una Pac che non penalizzi l'agricoltura italiana e tuteli il lavoro dei nostri agricoltori e la qualità e l'unicità delle nostre produzioni".