L’instabilità climatica delle prime settimane di maggio, con temperature altalenanti e precipitazioni anche di forte intensità potrebbe aver favorito alcuni agenti patogeni fungini e batterici che interessano le cucurbitacee coltivate sia in pieno campo o in coltura forzata (tunnellini o tunnel).
I prodotti per la peronospora
Le infezioni di peronospora (Pseudoperonospora cubensis) sulle cucurbitacee sono probabili quando il tempo è piovoso e l’ambiente umido, favorendo la bagnatura fogliare. Per questo le infezioni peronosporiche andranno controllate tempestivamente, anche con criteri preventivi quando le piantine sono nella fase di post trapianto.
Per il melone, la scelta dei prodotti antiperonosporici è vasta (rame, azoxistrobin, cimoxanil, dimetomorf, fluopicolide, fosetil di alluminio, propamocarb, metalaxil-M, pyraclostrobin, ametocradina, mandipropamid ecc.) e permetterà agevolmente di adottare una strategia antiresistenza che preveda l’uso alternato o contemporaneo di prodotti con meccanismi d’azione diversa.
Per le altre specie (anguria, cetriolo, zucca e zucchino) i prodotti registrati sono meno rispetto al melone e occorrerà quindi verificare l’effettiva registrazione in etichetta sulla coltura da trattare.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Le soluzioni contro l’oidio delle cucurbitacee
Quando le condizioni ambientali non sono predisponenti per la peronospora (tempo umido e bagnatura fogliare), possono diventarle per gli oidi (Erysiphe cichoracearum, Sphaerotheca fuliginea) che si avvantaggiano invece di tempo con umidità dell’aria relativamente alta e ventilazione che diffonde i conidi. Melone, cetriolo, zucca e zucchino sono in genere suscettibili all’oidio mentre il cocomero è relativamente tollerante, pur nella variabilità delle numerose cultivar.
Sulle varietà suscettibili all’oidio, la lotta può essere condotta con criteri preventivi, intervenendo con prodotti antioidici nelle fasi vegetative più sensibili, ad esempio per proteggere i frutti verdi in accrescimento, quando si verificano le condizioni climatiche predisponenti. Altrimenti bisognerà intervenire tempestivamente alla prima comparsa dei sintomi di infezione e proseguire la difesa alternando prodotti con diverso meccanismo di azione per ridurre il rischio di far sviluppare forme resistenti. Lo zolfo ha un’ottima azione antioidica, anche eradicante, ma deve essere somministrato con cautela se le temperature sono elevate per il rischio di fitotossicità.
Altri prodotti disponibili in agricoltura biologica sono il bicarbonato di potassio (registrato su cetriolo, cetriolino, zucchino), i COS-OGA (miscele di chito-oligosaccaridi e oligo-galattunoridi), i Bacillus amyloliquefaciens e B. pumilus, il fungo antagonista Ampelomyces quisqualis, l’olio essenziale di arancio dolce e cerevisane, da utilizzare soprattutto con finalità preventive. Per il controllo chimico sono utilizzabili sostanze attive con diverso meccanismo di azione da alternare per ostacolare l’insorgenza di forme di resistenza, tra cui gli IBS (inibitori della biosintesi degli steroli), le strobilurine, quinoxifen (non ammesso su zucchino), bupirimate, ciflufenamid, metrafenone ecc.