Da gennaio 2025 partirà Granaio Italia, il sistema di monitoraggio del Masaf delle produzioni cerealicole. Atteso da anni dai cerealicoltori, è diventato operativo grazie all’approvazione dell’emendamento al Dl Agricoltura, che ha permesso di superare i punti critici che avevano generato attriti nell'applicazione dello strumento e prodotto malcontento in parte della filiera.
Granaio Italia, garanzia di trasparenza sul mercato
Granaio Italia introduce una novità importante nel mercato dei cereali: tutte le aziende agricole, le cooperative, i consorzi, le imprese commerciali e di importazioni e quelle di prima trasformazione che acquisiscono e vendono, a qualsiasi titolo, cereali nazionali ed esteri, sono tenute a comunicare obbligatoriamente, tramite apposito registro telematico istituito sul sistema informativo Sian del Masaf, in forma cumulativa e aggregata, il volume totale delle operazioni trimestralmente effettuate. In pratica con Granaio Italia sarà possibile conoscere quantità e tipologie di cereali, italiani ed esteri, che si muovono sul mercato nazionale, garantendo trasparenza.
Obbligo di registrazione per tutti i cereali
L’obbligo si applica a tutti i cereali per quantitativi annui minimi pari a 30 tonnellate per il frumento duro, l’avena, il farro, la segale, il miglio, il frumento segalato e la scagliola, 40 t per il frumento tenero e l’orzo, 60 t per il sorgo e 80 t per il mais. Dalle registrazioni sono invece escluse tutte le operazioni relative alla trasformazione dei cereali e ai cereali trasformati, nonché le aziende che esercitano, in via prevalente, l'attività di allevamento e le aziende che producono mangimi. Le modalità di attuazione saranno stabilite da un decreto attuativo del Masaf, da emanare entro 60 giorni, in previsione dell'avvio di Granaio Italia a inizio 2025.
Fini (Cia): «Vittoria degli agricoltori»
Per il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, «finalmente Granaio Italia è realtà. È stato premiato il costante pressing di Cia, che si è battuta fin da subito per l’istituzione del Registro telematico sulle giacenze dei cereali, strumento indispensabile per riportare trasparenza sui mercati e tutelare le produzioni Made in Italy.
Granaio Italia è una vittoria nostra e di tutti i produttori. Rappresenta il riconoscimento del valore del settore, a salvaguardia dei cerealicoltori, a promozione del vero Made in Italy e a tutela della qualità per i consumatori. Ora chiederemo a breve anche l’apertura del tavolo di filiera».
«Obiettivo la completa tracciabilità dei grani»
Con il Registro telematico nazionale, puntualizza Fini, sarà possibile tenere sotto controllo la consistenza delle scorte dei cereali, anche al fine di immettere sul mercato informazioni utili a ridurre la volatilità dei prezzi.
«L’obiettivo di Granaio Italia è la completa tracciabilità dei grani, in tutti i diversi passaggi, soprattutto quando si tratta di prodotti importati dall’estero. Queste sono le risposte che aspettano i nostri agricoltori:
- monitorare le produzioni cerealicole,
- promuovere il grano nazionale,
- mettere un freno all’import selvaggio,
- assicurare prezzi giusti.
Ed è ancora più importante adesso, in un momento in cui la redditività non è garantita e le semine diminuiscono, con un calo delle superfici nazionali coltivate a grano duro di circa 130 mila ettari e la siccità che porterà a un taglio almeno del 20% della produzione in particolare nei campi del Sud Italia».
Battista (Copagri): «Granaio Italia strumento fondamentale»
Analogo favore esprime il presidente nazionale di Copagri, Tommaso Battista.
«Accogliamo con favore l’atteso e caldamente richiesto via libera al sistema di monitoraggio delle produzioni cerealicole, il cosiddetto Granaio Italia, grazie al quale anche il comparto cerealicolo potrà contare su uno strumento fondamentale, già da tempo a disposizione dei comparti vitivinicolo, olivicolo e lattiero-caseario».