Sembra strano parlare di siccità quando la Romagna è tornata a vivere l'incubo alluvione, ma sono entrambi effetti del cambiamento climatico. Entro la fine del secolo i periodi di siccità sono destinati a diventare più lunghi del previsto, fino a dieci giorni in più (pari al 44%). Lo indicano le nuove simulazioni che tengono conto di parametri relativi all'interazione tra terreno e atmosfera, finora non considerati. Sono pubblicate sulla rivista Nature dal gruppo dell'Università belga di Ghent guidato da Irina Petrova. Prolungati periodi di siccità, come quelli che hanno interessato quest'anno buona parte del Sud Italia, hanno profondi impatti sull'ambiente e sulle condizioni umane, in particolare sull'agricoltura.
Secondo le previsioni, anche le più ottimistiche, questi eventi sono destinati a peggiorare su scala globale almeno fino a fine secolo, con un aumento dei giorni senza pioggia, anche con nette riduzioni delle emissioni di CO2. Eppure, nonostante la gravità delle proiezioni, questi scenari potrebbero essere sottostimati. Integrando alle simulazioni alcuni elementi finora non presi in considerazione, relativi all'interazione tra suolo e atmosfera e alle caratteristiche fisiche dei vari terreni, i ricercatori belgi hanno formulato scenari diversi.
Oltre il 40% in più rispetto a oggi
Le nuove simulazioni indicano che a livello globale per la fine del secolo i periodi di siccità potrebbero essere in media del 42-44% superiori a quelli previsti dai modelli precedenti. Un dato che si quantifica in un aumento dei periodi senza piovosità di circa dieci giorni rispetto agli scenari già previsti. Un cambiamento che però non sarà lo stesso in ogni regione. Quelle dove si registrano le differenze maggiori rispetto ai modelli precedenti sono Nord America, Africa meridionale e Madagascar, dove si stima un aumento del doppio dei giorni di siccità, mentre regioni come il Mediterraneo restano in linea con gli scenari già previsti.