Biologico, l’Italia ci crede sempre di più

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Confagri Bio: «Sau in aumento del 4,5% rispetto al 2022, ma occorre fare sistema». Coldiretti Bio: «Necessaria anche reciprocità nelle importazioni»

Il comparto del biologico è in forte crescita anche in Italia, ma rimangono sul tavolo questioni urgenti da risolvere quanto prima. Questo, in estrema sintesi, emerge dalle riflessioni che diverse organizzazioni di categoria fanno in occasione della Giornata europea della produzione biologica, indetta per il 23 settembre.

Le considerazioni di ConfagriBio

«Il biologico - rileva ConfagriBio - ha ricadute positive sia a livello ambientale, sia di produzione agricola. Con 2,5 milioni di ettari dedicati alla Sau biologica e un aumento del 4,5% rispetto al 2022, l’Italia sta investendo nel bio con un’incidenza del 19,8%, quindi poco distante dal target del 25% di Sau biologica da raggiungere entro il 2030 nell’ambito della strategia Farm to Fork».

La necessità di fare sistema

«In un momento storico complesso legato anche ai mutamenti climatici - proseguono da ConfagriBio - occorre dare fiducia ai produttori che si impegnano quotidianamente nel settore del biologico e ConfagriBio vuole “fare sistema” tra tutti gli operatori, le istituzioni e gli organismi di controllo, anche perché l’Italia è tra i Paesi più virtuosi per sicurezza e qualità, vanta standard di produzione elevati e pratiche agricole all’avanguardia. Tra gli obiettivi anche quello di fare da trait d’union tra il mondo della ricerca e dell’innovazione e i produttori associati, per divulgare le novità tecnologiche e scientifiche che possono essere adottate per mitigare gli effetti negativi del clima, ma anche quello di stabilire partnership con distributori e rivenditori in altri paesi per facilitare l’accesso ai mercati esteri.

L’associazione, operativa su tutto il territorio nazionale, è impegnata per la tutela e la valorizzazione di tutti i comparti che possono ottenere la certificazione biologica e quindi dall’agricoltura, all’acquacoltura, dall’allevamento alla trasformazione dei prodotti agricoli. Svolge attività di rappresentanza delle imprese associate attraverso un’assistenza tecnica mirata che possa indirizzare gli operatori del settore e coloro che intendono convertire le produzioni.

Per ConfagriBio è necessario avviare una serie di iniziative a sostegno del biologico e per la sua tutela e valorizzazione, a livello nazionale e internazionale, vigilando allo stesso tempo sulla concorrenza commerciale di altri Paesi che non hanno gli stessi standard qualitativi.

L’associazione in questi giorni è presente a Siracusa in occasione del G7 Agricoltura, con laboratori per studenti e cittadini all’interno dello spazio ConfAgorà di Confagricoltura, per promuovere l’importanza il ruolo del settore bio e il suo contributo nella sostenibilità ambientale. In particolare, il 25 settembre alle 16.30, è previsto il convegno “Il biologico come opportunità: il caso Sicilia”, con le testimonianze dei rappresentanti del mondo imprenditoriale e del credito.

Le riflessioni di Coldiretti Bio

«L’Italia rimarcano da Coldiretti Bio - conquista la leadership Ue per il bio grazie alle 84mila aziende agricole attive sul territorio nazionale, più del doppio della Germania e un terzo in più della Francia. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti su dati Sinab, diffusa durante l'expo Agricoltura a Siracusa.

Proprio a Ortigia Coldiretti sta raccontando l'agroalimentare italiano con un focus anche sull’agricoltura bio che è arrivata a coprire 2,5 milioni di ettari (+4,5% nel 2023 rispetto all’anno precedente), rappresentando un ettaro su cinque di superficie agricola nazionale, ormai vicinissima al target del 25% di da raggiungere entro il 2030 fissato dalla strategia europea nell’ambito della Strategia Farm to Fork».

La minaccia delle importazioni

«A minacciare i record del bio italiano - proseguono da Coldiretti Bio - c’è però l’aumento delle importazioni di prodotti biologici dall’estero, cresciute del 40% nel 2023, in controtendenza rispetto al dato dell’Unione Europea. Prodotti che non assicurano la stessa qualità e sicurezza di quelli nazionali ma che finiscono spesso per essere venduti come tricolori grazie alla mancanza di un’etichettatura d’origine riconoscibile.

Gli arrivi di cibo biologico extra Ue in Italia sono passati dai 177 milioni di chili del 2022 ai 248 milioni del 2023, secondo l’ultimo rapporto della Commissione Ue, mentre quelle totali nell’Unione Europea sono diminuite del 9%.

Il settore dove è stato più evidente l’aumento degli arrivi è quello dei cereali, magari usati per fare pasta, pane e altri prodotti con il logo del biologico. Aumenti record anche per gli ortaggi bio e l’olio d’oliva».

Il decalogo anti-frodi

«Proprio per salvaguardare i consumi di prodotti degli italiani, che nel 2023 hanno raggiunto il valore di 3,8 miliardi di euro nella Gdo - continuano da Coldiretti Bio - Coldiretti Bio ha elaborato un decalogo con i consigli per scegliere la qualità e difendersi dal rischio frodi.

La prima regola è verificare sempre la presenza del logo europeo del biologico (la foglia bianca in campo verde) nell’etichetta del prodotto bio, verificando anche le indicazioni obbligatorie per il prodotto venduto sfuso e la certificazione del venditore. Importante anche controllare l’origine Italia che nella confezione deve essere sempre presente sotto il logo. Per assicurarsi prodotto bio 100% Made in Italy meglio acquistare direttamente dalle aziende agricole biologiche nei punti vendita o nei mercati contadini come quelli di Campagna Amica.

Allo stesso modo è buona pratica preferire prodotti biologici locali, coltivati vicini al luogo di consumo, magari freschi di stagione. Un contributo alla biodiversitù viene anche dallo scegliere specialità bio che recuperano varietà tradizionali e razze di animali autoctone e, soprattutto, che hanno subito trasformazioni minime evitando il bio ultraprocessato. Guardando alla confezione, vanno preferiti packaging essenziali ed ecosostenibili. Ma anche a tavola è importante adottare una dieta differenziata a base di tutti i prodotti biologici della Dieta Mediterranea come ad esempio verdura, pasta, olio evo, carne e pesce

Ma Coldiretti Bio sostiene anche la necessità di affermare in Europa al più presto il principio di reciprocità rispetto alle importazioni, ovvero stesse regole per il bio comunitario e quello dei Paesi terzi, poiché non è possibile accettare che entrino nel nostro Paese cibi coltivati secondo regole non consentite nella Ue. Fermare la concorrenza sleale delle importazioni a basso costo e valorizzare il vero prodotto tricolore sono le condizioni fondamentali per costruire filiere biologiche dal campo alla tavola».

  1. verifica sempre la presenza dell’eurofoglia nell’etichetta del prodotto biologico;
  1. leggi le indicazioni obbligatorie per il prodotto venduto sfuso e verifica la certificazione per il biologico del venditore;
  1. verifica l’origine italiana del prodotto biologico, che nell’etichetta deve essere sempre presente sotto l’eurofoglia;
  1. acquista direttamente dalle aziende agricole biologiche nei punti vendita o nei mercati di Campagna Amica;
  1. preferisci prodotti biologici locali, coltivati vicini al luogo di consumo;
  1. preferisci prodotti biologici freschi di stagione;
  1. scegli prodotti biologici che recuperano varietà tradizionali e razze di animali autoctone;
  1. scegli prodotti biologici che hanno subito trasformazioni minime, evitando il bio ultraprocessato;
  1. preferisci prodotti biologici con pakaging essenziale ed ecosostenibile;
  1. adotta una dieta differenziata a base di tutti i prodotti biologici della dieta mediterranea: verdura, pasta, olio evo, carne e pesce ecc.

 

Biologico, l’Italia ci crede sempre di più - Ultima modifica: 2024-09-23T11:52:25+02:00 da Redazione Terra e Vita

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