Nocciola, il Lazio attiva tavolo di crisi permanente

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Produzione in calo del 50% con punte del 70% in alcune zone. Cambiamenti climatici e cimice asiatica i principali responsabili

«Quattro anni di perdita di produzione rappresentano un danno decisamente importante da sostenere per i nostri produttori di nocciole e per tutto il territorio della Tuscia». Lo ha dichiarato l'assessore all'Agricoltura della Regione Lazio, Giancarlo Righini, annunciando l'istituzione di un tavolo di crisi permanete sulla nocciola, che si riunirà per la prima sessione il prossimo 25 novembre.

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Giancarlo Righini, assessore Agricoltura Regione Lazio.

Clima e cimice asiatica, produzione in picchiata

Tra i maggiori responsabili della crisi della corilicoltura laziale i cambiamenti climatici (le gelate del 2021, la siccità del 2022 e le ondate di calore del 2023 hanno aggravato i problemi fitosanitari, causando marciumi e cali significativi nella resa) e soprattutto l’aggressione di parassiti che hanno messo in grande difficoltà le coltivazioni di nocciole nel viterbese e non solo. Tra questi, la cimice asiatica è la principale imputata.

Gli ultimi dati disponibili resi noti dalla Regione evidenziano un crollo della produzione di nocciole di oltre il 50%, con punte che arrivano fino al 70% in alcune aree.

Difesa nocciola, si punterà sugli antagonisti biologici

Righini ha quindi spiegato che per rispondere prontamente a questa emergenza, la via preferenziale sarà quella del contrasto biologico rispetto ai fitofarmaci, «tema - ha detto -  che potremmo approfondire proprio in occasione del tavolo tecnico permanente. Gli antagonisti biologici - ha puntualizzato - sono la giusta risposta. A testimoniarlo anche il grande lavoro di ricerca messo in campo dall’Università della Tuscia e dal Dafne che ringrazio per il loro importante contributo».

«Come per il latte di bufala e per il kiwi - ha concluso l'assessore - siamo pronti a offrire tutto l’aiuto possibile per fronteggiare questa crisi dei noccioleti».

Corilicoltura laziale in numeri

La coltivazione delle nocciole, attiva da oltre trent'anni, rappresenta una delle principali fonti economiche per il Lazio e contribuisce al sostentamento di circa 4.000 famiglie. Con un fatturato di oltre 120 milioni di euro e una superficie coltivata che copre 27.000 ettari, il Lazio è la seconda regione italiana per produzione di nocciole, con un raccolto annuo di circa 45.000 tonnellate, soprattutto nella zona della Tuscia.

Nocciola, il Lazio attiva tavolo di crisi permanente - Ultima modifica: 2024-11-12T15:13:29+01:00 da Laura Saggio

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