Melinda, Seppi: «Le sfide si affrontano uniti»

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Il confermato presidente della cooperativa trentina elenca le priorità del nuovo mandato: incentivare il ricambio generazionale e cercare soluzioni per il reperimento di manodopera e la gestione del rischio

Frutticoltore della Val di Non, classe 1966, laurea in Economia, Ernesto Seppi è stato confermato alla presidenza di Melinda fino al 2027. La decisione è stata espressa all’unanimità dai presidenti delle 16 cooperative aderenti a Melinda, una Op alla quale aderiscono 4.000 soci delle valli del Noce, di Non e Sole. Gli abbiamo posto alcune domande sul futuro della frutticoltura di montagna, strategica per garantire futuro con la presenza dei giovani nel settore.

Con quale spirito ha accolto questa conferma alla presidenza di Melinda?

«Con lo spirito di sempre, che riassumo in due parole: gratitudine e responsabilità. Ringrazio i consiglieri per la loro decisione. È soprattutto grazie al clima di coesione e collaborazione nel Consiglio di amministrazione e, ovviamente, al grande lavoro dei nostri soci, se abbiamo raggiunto in questi anni diversi risultati positivi. Il forte senso di unità che ci contraddistingue è la giusta premessa per affrontare le crescenti sfide del settore. Ci rimettiamo subito al lavoro».

Quali sono le priorità che si è dato il nuovo cda per il prossimo triennio?

«Tra le tante priorità mi preme ricordare il nodo dei costi che siamo costretti a sostenere noi agricoltori, la minaccia degli scopazzi e la gestione di eventi meteo estremi che mettono a rischio le produzioni ripensando con tutti gli attori nuove strategie di difesa attiva e passiva. Senza dimenticare la difficoltà nel reperire manodopera e le distorsioni alla concorrenza sul mercato internazionale. Ma l’elenco sarebbe ancora lungo».

Sicuramente preoccupante è il problema della carenza di manodopera. Cosa intendete proporre alle istituzioni e ai vertici della cooperazione?

«Il tema è nazionale, non riguarda il solo Trentino. Occorre ripensare la gestione dei flussi in funzione delle esigenze delle imprese, che sono cambiate negli anni. Siamo un Paese sempre più vecchio e noi agricoltori, da soli, non potremo vincere la sfida di rendere l’agricoltura ancora attraente per i più giovani. Occorre lavorare in una logica di sistema, che metta al centro la qualità della vita e l’efficienza dei servizi nei territori. Solo così restare in montagna sarà ancora un’opzione convincente. L’altra grande priorità sono gli investimenti in ricerca e sviluppo: la tecnologia, in questo ambito, è essenziale e strategica. Senza dimenticare l’intelligenza artificiale che in questa logica potrebbe risultare un valido alleato».

È noto che negli ultimi anni si è registrato un forte aumento dei costi di produzione. Come pensate di affrontare il problema?

«La soluzione va immaginata sempre in una logica di sistema, in cui istituzioni, imprese, associazioni di categoria e mercati devono fare ognuno la propria parte. Ma l’impegno va profuso anche nel sensibilizzare un consumatore sempre più esigente ma non sempre disponibile a pagare il giusto prezzo. Occorre ripensare il modello lungo l’intera filiera, sotto il filo conduttore dell’aggregazione, unica via per essere ancora competitivi, offrire servizi di qualità in modo organizzato per continuare ad avere risultati positivi».

Uno degli aspetti più delicati, soprattutto in Val di Non, è quello di una frutticoltura sostenibile dal punto di vista ambientale. La frutticoltura biologica e quella fatta con piante resistenti sono una parziale risposta, ma non basta. Quali altri obiettivi vi siete dati?

«L’impegno del Consorzio per la sostenibilità sociale, ambientale ed economica del territorio è quotidiano e sempre più strategico, lo dimostra il nostro Bilancio di risparmio energetico, gestione efficiente delle risorse idriche, agricoltura rigenerativa, nuove tecnologie: questi sono solo alcuni dei temi sui quali stiamo lavorando con grande determinazione».

Come si presenta il mercato in questa campagna vendite iniziata da poco?

«Direi che è decisamente presto per dirlo, la prudenza è d’obbligo».

Melinda, Seppi: «Le sfide si affrontano uniti» - Ultima modifica: 2024-12-06T15:31:06+01:00 da Simone Martarello

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