Con la delibera 385/2025/R/EEL dello scorso 5 agosto, l’Arera ha introdotto significative novità per gli impianti fotovoltaici connessi in media tensione, ampliando gli obblighi fino a coinvolgere anche gli impianti con potenza pari o superiore a 100 kW. Il responsabile tecnico del sistema elettrico, il Controllore Centrale di Impianto (Cci), diventa dunque obbligatorio non solo per i grandi impianti, ma anche per quelli di taglia medio-piccola, con l’obbligo di implementare la funzione di limitazione della potenza (funzione “PF2”).
L’Autorità per l’energia, con un comunicato agli operatori del 17 novembre 2025, ha reso noto che il Cei, sulla base delle disposizioni della delibera Arera 385 del 5 agosto 2025, ha aggiornato la Norma CEI 0-16 prevedendo che:
- Il Cci è obbligatorio per impianti eolici e fotovoltaici con potenza superiore a 100 kW;
- La funzione PF2 (limitazione potenza attiva su comando esterno del distributore) diventa obbligatoria per queste taglie;
- Anche il regolamento di esercizio dell’impianto deve essere aggiornato per includere la PF2
La norma Cei, in particolare, introduce il principio che la limitazione della potenza venga attuata compatibilmente con le caratteristiche tecniche delle unità di generazione. Un passaggio significativo: per gli impianti fotovoltaici entrati in esercizio prima del 2013 – con inverter “non pilotabili” – la norma prevede che la limitazione della potenza possa essere realizzata anche con modalità alternative (per esempio spegnimento progressivo o graduale), compatibilmente con le caratteristiche tecniche dell’unità di generazione. In tal caso non è obbligatoria la sostituzione degli inverter.
Le scadenze sono differenziate a seconda della taglia dell’impianto.
- Impianti ≥ 1 MW: adeguamento entro il 28 febbraio 2026.
- Impianti 500 kW – 1 MW: adeguamento entro il 28 febbraio 2027.
- Impianti 100 kW – 500 kW: il termine per gli impianti “esistenti” è fissato al 31 marzo 2027, previa richiesta di connessione entro il 31 ottobre 2025; per i nuovi impianti l’adeguamento va completato alla connessione.
Contributi e deroghe
Per favorire l’adeguamento, è previsto un contributo forfettario per gli impianti esistenti nelle classi 100-500 kW e 500 kW-1 MW. In caso di mancato adeguamento si rischia la sospensione degli incentivi da parte del Gse, la possibile disconnessione dalla rete e la perdita dei diritti di immissione/ritiro dell’energia.
L’aggiornamento normativo introdotto è teso a ridurre le difficoltà per gli impianti fotovoltaici più datati: quelli entrati in esercizio prima del 2013 — che spesso montano inverter non “pilotabili” — non saranno obbligati a sostituire gli inverter. Basterà installare il Cci e attivare la funzione PF2, e la limitazione di potenza potrà avvenire tramite spegnimento graduale dell’impianto.
Questo rappresenta un compromesso tecnico che consente di rispettare le esigenze di rete senza imporre costi eccessivi, pur mantenendo un livello di controllo sufficiente per garantire la sicurezza e l’equilibrio del sistema elettrico.
Costi importanti per i piccoli produttori
Per i produttori medio-piccoli l’adeguamento rappresenta comunque un onere economico non trascurabile. Secondo associazioni di categoria, la stretta regolatoria rischia di penalizzare le installazioni fotovoltaiche su scala agricola o industriale di piccola dimensione. Secondo quanto riportato da fonti del settore, sarebbero al vaglio contributi o quantomeno rimodulazioni delle tempistiche, in funzione degli oneri per gli operatori. Anche alcuni ricorsi al Tar potrebbero generare novità nei prossimi mesi.










