Dopo anni di prezzi bassi
finalmente il 2013 ha
segnato un’inversione
di tendenza per le quotazioni
del pomodoro da industria in
provincia di Foggia. L’elevata
qualità del prodotto e la forte
richiesta da parte delle industrie
di trasformazione hanno
fatto esprimere ai contratti firmati
il meglio delle loro potenzialità
a favore degli agricoltori.
«I positivi risultati di questa
annata sono riconducibili a diversi
fattori – dichiara il presidente
dell’Op Assodaunia, Romeo
Maestri –. In primo luogo
il calo dell’offerta a livello mondiale,
da parte della Cina e di
altri paesi produttori, come anche
per l’Italia (dove si stima
una produzione pari a 40-42
milioni di quintali) sia per la
riduzione delle rese nel Nord di
almeno il 20% a causa delle
continue piogge sia per la diminuzione
della superficie coltivata
in Capitanata, scesa a circa
20.000 ha. Nel Foggiano solo le
produzioni più precoci, quelle
di Apricena e Poggio Imperiale
nella pianura a ridosso del Gargano,
hanno risentito delle
piogge; invece le produzioni
medie e tardive, nella parte
centrale e meridionale della Capitanata,
non hanno sopportato
alcun danno da intemperie».
Con Maestri concorda il presidente
della cooperativa Corsud
di Deliceto (Fg), Gerardo
Campanella: «Le rese sono state
ottime, la qualità fra le migliori
degli ultimi anni. Grazie
alle generali favorevoli condizioni
climatiche e alle cure dei
produttori foggiani le rese medie
sono state di 800-850 q/ha,
e spesso hanno superato i 1.000
q/ha, mentre la qualità è stata
dovunque eccellente».
I prezzi pattuiti nei contratti
firmati con l’industria erano di
0,09 €/kg per il tondo e di 0,10
€/kg per il lungo, ma poi sono
saliti rispettivamente a 0,11 e
più e a 0,13 €/kg, puntualizza
Maestri. «In pratica abbiamo
usufruito sia del 10% in più previsto
dalla forbice dei prezzi
fissati dai contratti, in caso di
qualità particolarmente elevata,
sia dei 2 centesimi in più stabiliti,
sempre dai contratti, per
la raccolta manuale e compiuta
su pacciamatura, quindi per
pomodori, soprattutto lunghi,
raccolti integri e puliti. Sembra
che pure i prezzi all’ingrosso siano
aumentati, a favore delle
industrie, proprio per la scarsità
relativa di offerta».
Per la Corsud, aggiunge
Campanella, «il prezzo del tondo
è passato da 90 a 100 €/t,
quello del lungo da 100 a 110-
115 €/t. Con rese superiori ai
1.000 q/ha i nostri soci hanno
potuto finalmente respirare e
guardare con più ottimismo al
futuro».