Mannò! “È uscito un decreto sulla semplificazione della Pac 2014-2020”.
Invece sì.
È il 2015 e arriva questa trentina di pagine a dettagliare chi è/cosa fa/non fa un agricoltore vero, cos'è un'azienda, chi e come la controlla dai campi all'ufficio e decide infine se è davvero un'impresa. Pena la perdita degli aiuti naturalmente.
Nutriamo già profondi sensi di colpa per tutti gli errori che potremmo commettere (noi e chi per noi).
Intanto, in azienda, è ora di predisporre i piani colturali, i cereali vernini sono già stati seminati al buio, resta il dilemma delle colture primaverili-estive (e relativi mezzi tecnici). Come girerà la partita degli aiuti, assieme ad handicap, incentivi e greening?
Mancano gli ultimi (tanti e importanti) “dettagli” sotto forma di circolari/decreti.
Preoccuparsi pare superfluo: volendo, arriverà la domanda Pac precompilata.
Basterà poi controllare se è giusta… “Burocrazia madre di tutte le battaglie” twittava a due giorni dall'insediamento, l'allora neopremier Renzi.
Insomma, l'efficienza pubblica come fattore competitivo per le imprese. Chissà se pensava anche all'agricoltura. Chissà se il tema diverrà oggetto di qualche start up in vista dell'Expo.
Le buone intenzioni nel breve possono anche dare speranza, ma se non sono accompagnate da buoni esempi e fatti concreti non si va da nessuna parte.