L’agricoltura è giovane e sempre più green, è questo il titolo del nuovo libro di Carlo Bridi, collaboratore storico delle riviste del gruppo Edagricole.
Dal libro, presentato presso la Fondazione Mach emerge come siamo in presenza di una nuova generazione di giovani sempre più connessa e sempre più green. Il libro è stato presentato dal vicepresidente della Provincia Autonoma di Trento Mario Tonina e dall’assessore all’Agricoltura Giulia Zanotelli. Sono intervenuti anche il direttore generale della Fem Mario Del Grosso Destreri e il direttore del quotidiano Trentino Paolo Mantovan.
«L’idea di sostenere, promuovere e valorizzare il lavoro di tanti giovani agricoltori, attraverso un libro è senza ombra di dubbio lodevole e di grande significato, e questo perché i giovani rappresentano la linfa per la crescita di un territorio montano come il nostro» ha affermato l’assessore Zanotelli.
Il vicepresidente della Provincia Tonina dopo aver ringraziato Carlo Bridi per aver dato con questo libro un contributo importante all’agricoltura trentina, ha riconosciuto la passione e la dedizione riservata dall’autore al mondo agricolo, ma particolarmente il suo impegno a favore dei giovani. Dal canto suo il direttore di Fem ha spiegato come questa pubblicazione è motivo di orgoglio visto che la Fem è il filo rosso che unisce tutte le storie. Un plauso è venuto nel messaggio del professor Andrea Segrè, che definisce il libro una testimonianza del grande impegno di Bridi nel far emergere tante storie di giovani impegnati per un’agricoltura sempre più green. Sono storie spesso affascinanti e coraggiose che testimoniano la presenza nella nostra terra di bravissimi giovani.
«Le interviste di Bridi, scrive Mantovan, nella prefazione, valgono più di un trattato sociologico sul Trentino che cambia, sono vere e proprie storie di vita che insieme compongono un affresco di questo territorio”.
Dati che promettono bene
Il primo dato messo in risalto dall’autore è quello che per la prima volta dopo anni di costante calo che durava dal 2009, finalmente il numero di giovani che si dedicano all’agricoltura in forma professionale, ha ripreso ad aumentare. L’ultimo dato disponibile è quello al 31 12 2018 e ci dice che i giovani sotto i 35 anni che svolgono l’attività agricola come professione, sono aumentati in un biennio di poco meno del 10% arrivando al numero di 488 unità che corrispondono ad oltre il 13% del totale degli iscritti in sezione prima ossia degli agricoltori professionali.
Ma c’è un’altra autentica rivoluzione culturale alla quale stiamo assistendo, ricorda Bridi, le ragazze sono ormai oltre un terzo del totale, mentre fra i partecipanti al corso della Fem sono il 40%, cosa questa inimmaginabile fino a pochi anni fa. Anche il livello culturale è notevolmente cambiato, oggi oltre il 97% di questi giovani ha un diploma o una laurea in tasca, o come minimo il brevetto professionale conseguito nell’importante corso biennale che viene organizzato dalla Fondazione Mach, un’autentica fucina di formazione dei nuovi imprenditori agricoli. Alto aspetto: i giovani che hanno scelto di trasformare la loro azienda in biologica sono in netto aumento e sono sempre più connesse. Sono giovani sempre più tecnologici, ma gli contraddistingue il grande amore per la terra, ma ancor più per gli animali.
Ma nel libro si documenta anche il grande impegno sul fronte sociale di tanti giovani che ravvivano la vita nei paesi di residenza sul piano cultuale, sociale e solidaristico. Il libro è edito da Saturnia di Trento.