Primavera e autunno sono i periodi più pericolosi per le infezioni da Pseudomonas syringae pv actinidiae (Psa). Tuttavia, i sintomi che si osservano in primavera alla ripresa vegetativa (essudati, necrosi dei bottoni fiorali, avvizzimento e disseccamento dei tralci), sono l’esito della moltiplicazione dei batteri presenti all’interno dei tessuti vegetali già dalla stagione vegetativa precedente oppure il risultato di nuove infezioni, causate da batteri presenti su lesioni in atto e diffuse nell’impianto da operazioni colturali.
Guardia alta in primavera
La sanità dell’impianto alla ripresa vegetativa, a partire dal “pianto”, è conseguenza dell’efficacia ottenuta dalla oculata gestione agronomica delle fasi precedenti. In primavera tuttavia non bisogna abbassare la guardia. È indispensabile il controllo settimanale dell’impianto per individuare precocemente le infezioni ed intervenire tempestivamente asportando le parti infette e bruciandole in loco. In questa fase sono i sintomi caratteristici sono rappresentati dall’essudato batterico, dapprima biancastro, poi giallastro e infine rossastro che viene emesso dalle lenticelle nelle piante infette. È inoltre estremamente importante che tutte le operazioni colturali quali i diradamenti dei bottoni fiorali e dei frutti, come anche le potature estive vengano effettuate durante condizioni climatiche asciutte affinchè le ferite provocate dall’intervento abbiano il tempo di cicatrizzare impedendo ai batteri presenti sulle superficie vegetali di colonizzare i tessuti ed eventualmente penetrare all’interno della pianta. La potatura, specialmente quella verde è uno dei momenti più critici, in quanto viene eseguita quando la pianta, ma anche il batterio sono vegetativamente attivi. In questa fase è altissimo il rischio che le ferite di potatura possano fornire al patogeno una via di penetrazione e successivamente un substrato vegetale idoneo alla sua crescita e moltiplicazione.
I trattamenti
L’utilizzo dei trattamenti rameici, ..
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