Cocciniglie, un grave problema per i vigneti a tendone

foglia imbrattata di melata di Planococcus ficus
Planococcus ficus e P. citri: le cocciniglie costituiscono una doppia minaccia soprattutto per i vigneti a tendone di uva da tavola, dove l’ambiente caldo umido offre le migliori condizioni ambientali a questi insetti. Ecco come contrastarle, anche grazie a nuove recenti registrazioni

È ormai da diversi anni che alcune specie di cocciniglie appartenenti a diversi generi (Targionia vitis, Planococcus spp., Pseudococcus spp.) sono diventate più diffuse e più dannose in molti vigneti italiani, tanto da richiedere interventi specifici di controllo. Le cause possono essere diverse ma sicuramente ha inciso la drastica riduzione di trattamenti con insetticidi ad ampio spettro.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita n. 20

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Due specie diverse di cocciniglie

In Italia meridionale si rilevano con maggiore frequenza Planococcus ficus e P. citri, specie appartenenti alla famiglia Pseudococcidae. Il problema è particolarmente sentito nei vigneti a tendone di uva da tavola coltivata sotto copertura per l’anticipo o il posticipo della raccolta, dove l’ambiente caldo umido che si crea offre le migliori condizioni ambientali a questi insetti, spesso presenti contemporaneamente.

Le due cocciniglie sono molto simili e possono essere distinte solo con osservazioni specialistiche.

Entrambe possono trasmettere diverse virosi, ma i danni che arrecano derivano soprattutto dalla loro attività trofica e dall’abbondante produzione di melata. La fumaggine che si sviluppa su di questa finisce per imbrattare la vegetazione e i grappoli. I danni sono particolarmente rilevanti sull’uva da tavola, per la quale l’aspetto estetico riveste un’importanza maggiore dell’uva destinata alla vinificazione.

Grappolo infestato da Planococcus citri e ricoperto di melata

Ambedue le specie sono polifaghe e svolgono varie generazioni all’anno (4-5 il Planococcus citri e 5-6 il Planococcus ficus), svernando sotto il ritidoma – preferenzialmente a livello del colletto – in vari stadi, con prevalenza di neanide di II età e di giovane femmina.

In pieno campo, l’ovideposizione inizia in febbraio-marzo ed è piuttosto scalare; in primavera si avvia la migrazione delle neanidi sui tralci. In luglio-settembre le nuove neanidi si spostano direttamente sui grappoli.

Come contenere la diffusione

Le cause delle pullulazioni nei vigneti dei Planococco, come pure delle altre specie, sono probabilmente diverse: la diffusione della copertura dei tendoni con teli, la riduzione o l’eliminazione (in conduzione biologica) degli insetticidi contro le tignole dell’uva, la rottura di equilibri con le popolazioni dei loro antagonisti naturali.

Quando queste cocciniglie vengono lasciate libere di diffondersi nel vigneto ed aumentano la loro popolazione non è facile debellarle ma l’esperienza acquisita in questi anni consente di gestire efficacemente la problematica, con un po’ di attenzione e costanza, senza affidarsi esclusivamente alle armi chimiche. L’uso di insetticidi, infatti, può non dare risultati apprezzabili per la capacità delle cocciniglie di ripararsi in aree difficilmente raggiungibili dai trattamenti (la preventiva asportazione del ritidoma è un’efficace ma costosa strategia), per la protezione degli strati cerosi e per la forte scalarità di sgusciamento e migrazione, complicata anche dalle infezioni miste.

Nei vigneti infestati è consigliabile installare trappole sessuali per monitorare la presenza dei maschi che però possono anche non comparire, essendo le specie partenocarpiche facoltative. I feromoni, comunque, hanno elevata specificità e consentono di individuare in modo attendibile le specie presenti.

In questo periodo sarà più facile individuare le piante infestate, per la presenza di gocce di melata, e verificare la migrazione delle neanidi (orientativamente avviene tra maggio e giugno sui tralci e tra luglio e settembre sui frutti). Si potrà intervenire con prodotti con discreta persistenza, attivi anche contro altri fitofagi (es. acetamiprid, spirotetramat, pyriproxifen), e ripetere un trattamento in pre-chiusura grappolo con prodotti meno residuali per colpire gli individui migrati sul grappolo prima che questo si serri.

Da segnalare la relativamente recente disponibilità di prodotti commerciali per la confusione sessuale del P. ficus.

Cocciniglie, un grave problema per i vigneti a tendone - Ultima modifica: 2020-06-23T11:18:29+02:00 da K4

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