Quando il benessere animale è guidato da un disciplinare

È la strategia del caseificio piemontese Osella, con 38 produttori di latte conferenti

A volte in zootecnia la ricerca del benessere animale è qualcosa di rigoroso, fondato su criteri oggettivi. È l’esperienza del caseificio Osella, di Caramagna (Cn), che ha concluso un programma strutturato di valutazione e miglioramento del benessere animale conforme al disciplinare del Crenba (Centro di riferimento nazionale del benessere animale) dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia.

Poche settimane fa, presso il centro conferenze di Fattorie Osella di Caramagna, alla presenza del fondatore Dario Osella e dell’assessore all’Agricoltura del Piemonte Giorgio Ferrero, è avvenuta la consegna dei certificati di rispetto del benessere animale agli allevatori conferenti (vedi foto).

Il percorso per l’ottenimento della certificazione ha interessato tutti i 38 allevamenti dei conferenti, di cui 31 a stabulazione libera e 7 con posta fissa. Stefania Bergagna, veterinaria dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Piemonte, ha illustrato le fasi del percorso per la certificazione: il primo step è stato un corso teorico per gli allevatori, seguito poi da sopralluoghi in azienda per la valutazione del benessere e della biosicurezza utilizzando la check-list del Crenba di Brescia.

Nel corso dei sopralluoghi, i rischi maggiormente rilevati sono stati l’errata gestione del periodo pre-parto e la scarsa pulizia dei pavimenti e delle aree di camminamento. Per quanto concerne le strutture e le attrezzature, sono talvolta stati segnalati l’assenza del box dell’infermeria, l’insufficienza di acqua e, nel 16% dei casi, il mancato contatto tra i vitelli nelle gabbiette.

Il 29% delle stalle bovine in lattazione non aveva un adeguato livello di pulizia e, in tutti i casi, le misure di biosicurezza erano assenti, inadeguate o mal gestite.

Il progetto di certificazione è stato accolto da tutti gli allevatori in modo costruttivo e con la volontà di migliorare: consci del fatto che animali felici producono di più, meglio e per più anni, gli allevatori hanno impostato le varie azioni per il miglioramento del benessere animale (tabella 1). Peraltro Davide Rosso, uno dei conferenti, ha pubblicamente ringraziato tutti i soggetti del progetto e Dario Osella «disposti a dare consigli e suggerimenti» per aver proposto il progetto.

 

Accorgimenti anti-scivolamento

Tra le migliorie apportate nelle stalle da latte, e segnalate nella relazione di Bergagna, ricordiamo la sostituzione degli stocchi di mais con la paglia per avere una lettiera migliore (vedi foto), il rimpiazzo di ripari di fortuna con tettoie adeguate, la costruzione del box infermeria e la sala parto, l’aggiunta di abbeveratoi in numero congruo al numero di animali e con dislocazioni ben diversificate, la rigatura dei pavimenti per evitare scivolamenti e il miglioramento della ventilazione.

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Quando il benessere animale è guidato da un disciplinare - Ultima modifica: 2016-10-17T09:05:50+02:00 da Sandra Osti

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