Allarme prezzi sotto trebbia. Mentre la Borsa di Foggia azzarda le prime quotazioni di frumento duro (si veda la sezione mercati di questa rivista), quella di Bologna attende lo stabilizzarsi di una situazione improvvisamente complicata dal maltempo delle ultime settimane.
Le prospettive non lasciano però spazio alle illusioni: da un anno a questa parte le quotazioni sono in caduta libera: il tenero ha perso il 12%, il duro è crollato a - 26% e il sondaggio on line condotto da Terra e Vita-Confagricoltura Bologna su un campione di quasi 4mila intervistati, i cui risultati (si veda pag. 10) hanno fatto da apripista agli Stati generali del frumento, lo scorso 14 giugno , non lasciano scampo agli ottimisti.
La volatilità dei prezzi toglie ai produttori qualsiasi possibilità di programmazione e li spinge a puntare il dito contro la poca trasparenza dei mercati (salvando a sorpresa lo strumento dei contratti di coltivazione).
Borse granarie, l’evoluzione parte adesso
«È necessario - ha detto Gianni Tosi presidente di Confagricoltura Emilia Romagna - fare chiarezza sui meccanismi che determinano il prezzo dei cereali. Auspichiamo un maggiore impegno da parte di tutta la filiera nell’intento di promuovere sempre più la differenziazione del prodotto, quale base per una conseguente valorizzazione economica».
«La trasparenza della Borsa Merci di Bologna - ha commentato Andrea Villani di Ager - è garantita da un meccanismo di funzionamento che prevede una deputazione di Borsa e un comitato di listino aperto a tutti gli attori». «La Borsa funziona - ha rilevato Emer Borsari, presidente Ager - è un luogo movimentato e frequentato che dà ancora la possibilità di guardare la controparte negli occhi. Occorre però avere la consapevolezza di agire all’interno di un mercato globalizzato, con competitor attrezzati anche sul fronte dei servizi»,
«E produzioni internazionali - continua il presidente - dai Balcani al Sud America, agli altri principali areali di origine, quest’anno stimate particolarmente positive sia sul fronte della quantità che della qualità».
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