lo è almeno dai tempi dell’Adriano Celentano della via Gluck. Ora per la prima volta accade il contrario: la campagna va in città grazie al progetto “MiColtivo. The Green Circle” realizzato da Fondazione Riccardo Catella in collaborazione con Fondazione Nicola Trussardi, Confagricoltura e il supporto di Produttori Sementi Bologna (una delle poche iniziative fuori Expo in linea con il tema “Nutrire il Pianeta. Energia per la vita”). Un percorso che vuole coinvolgere per 8 mesi i cittadini del distretto di Porta Nuova, l’area al centro di Milano, in pieno sviluppo e che sta attirando i maggiori investimenti internazionali. La tappa più vistosa di questa esperienza è “Wheatfield”, cinque ettari di grano “realizzati” dall’artista concettuale americana Agnes Denes che ripropone l’analoga iniziativa allestita nel 1982 a Manhattan. Cinquemila persone hanno partecipato alle operazioni di semina sabato 28 febbraio tra i grattacieli della city. «Un’iniziativa- commenta Mario Guidi di Confagricoltura - che comporta notevoli difficoltà logistiche».
Sono infatti stati riportati 16mila m3 di terreno e impiegati 1200 kg di semi forniti da Psb. Odisseo è la varietà alternativa di grano duro scelta, che ha la facoltà di poter essere seminata anche in epoca tardiva. La gestione colturale avverrà in un’ottica di produzione integrata. «Questo progetto - ci racconta Paolo di Lernia di Syngenta - ci ha colpito da subito, nonostante le difficoltà agronomiche, perchè rappresenta una sfida che affronteremo grazie alle nostre tecnologie e professionalità». Da luglio a ottobre il grano lascerà il posto all’erba medica per accompagnare tutta la durata dell’Expo. In futuro l’area ospiterà il parco “la biblioteca degli alberi”. In un’area adiacente Confagricoltura è coinvolta anche nella realizzazione di un orto urbano con frutteto. Anche le operazioni di mietitrebbiatura (ancora da individuare l’utilizzo del raccolto) saranno aperte. «Una partecipazione volontaria - chiosa Guidi - che consente di condividere l’importante messaggio che non c’è alimentazione senza agricoltura».
Cinque ettari di grano a Milano
Il frumento duro diventa un’opera d’arte