Più risorse rispetto ai 7 anni precedenti e anche più mirate sulle necessità delle aziende agricole. Peccato che in Friuli Venezia Giulia i fondi sullo sviluppo rurale per il periodo 2014-2020 non si riescano ancora a spendere. Troppa burocrazia e tempi di attesa lunghissimi per le aziende agricole che tentano di accedere a questi contributi comunitari.
Rispetto ai precedenti 7 anni di programmazione, come rivela il presidente di Confagricoltura Friuli Venezia Giulia, Claudio Cressati, la dotazione finanziaria è aumentata di 30 milioni di euro, è migliorata l’allocazione delle risorse a favore delle aziende agricole che ora hanno a disposizione un budget complessivo di oltre 296,1 milioni di euro per l’intero periodo.
Al momento ci sono 6 bandi aperti tra cui interventi importanti come quello che sostiene gli investimenti e l’avviamento dei giovani, ma non si va avanti. “Le procedure per accedervi sono lunghe e complesse – sottolinea Cressati – un esempio per tutti è l’obbligo della firma elettronica one time password. Per richiederla l’azienda deve prima essere registrata sul Sian attraverso due vie, chiedere un accesso come “utente qualificato” dal sito di Agea o chiedere un accesso assistito tramite Caa e in entrambi i casi la procedura è lunghissima. Anche il comitato di sorveglianza del Psr è oggi composto da troppi soggetti”.
Anche i bandi oggi chiusi hanno scontato ritardi legati ai programmi informatici di Agea che non funzionavano. Alcuni sono stati posticipati dal 15 maggio al 15 giugno proprio per questo motivo. Nonostante questi tempi di attesa la Regione stabilisce sempre tempi ristretti per la presentazione delle domande.
Il presidente di Confagricoltura Friuli Venezia Giulia non nasconde pertanto la sua preoccupazione: “Siamo alla fine del 2016 e molte misure non sono state tra l’altro ancora attivate. Non vorrei essere pessimista ma concreto, c’è il rischio di una perdita dei fondi che non vengono utilizzati entro una certa data come stabilisce Bruxelles”.
Questo Psr non funziona, ribadisce ancora Cressati, e questa inefficienza nella capacità di spesa non danneggia solo le aziende agricole ma anche tutto l’indotto, come i produttori macchine agricole e di mezzi tecnici.