650 milioni di miliardi di kilobyte, è il traffico dati annuale su internet. Una quota tra l’1,5 e il 2% riguarda il nostro Paese e in agricoltura sta crescendo grazie soprattutto alla diffusione degli smartphone (15,6 milioni venduti nel 2014). Le aziende agricole possono trarne dei vantaggi?
Confagricoltura ci crede e all’ultima Fieragricola ha fatto il punto nel convegno “ Big Data, strumenti per crescere e innovare ”. «Il comparto primario – assicura Raffaele Maiorano, presidente dei giovani di Confagricoltura – è pienamente coinvolta in questa rivoluzione digitale». Le grandi multinazionali e imprese come Google investono in questa rivoluzione, soprattutto per la profilazione in tempo reale degli utenti. L’interazione tra sistemi produttivi agricoli e sistemi informativi digitali consente di andare oltre, con lo sviluppo di applicazioni tecniche, commerciali e informative: sarà la prossima rivoluzione verde? Il caso oggi più diffuso deriva dall’interpretazione dei dati meteo e ambientali che, attraverso i modelli previsionali, consentono di migliorare la gestione fitosanitaria in un’ottica di precision farming. Aziende di prima linea come Barilla puntano invece allo sviluppo di piattaforme integrate per la tracciabilità dei prodotti di qualità. Per il resto gli utilizzi reali sono pochi. «I limiti – spiega Roberto Reali del Cnr – derivano dall’accessibilità (il digital divide colpisce ancora) e dalla mancanza di algoritmi per gestire e interpretare questi dati, eliminando le ridondanze».
La sensoristica e il cloud stanno eliminando, in parte, uno dei vincoli: quello relativo all’onere dell’immissione dei dati, che oggi possono essere trasferiti wireless a qualsiasi server. Una circostanza che può aumentare la diffidenza dei produttori: chi gestirà queste informazioni tecniche, ma anche commerciali?
Il ruolo delle associazioni di categoria può diventare importante, anche come garante. «Confagricoltura – dice Maiorano – punta sulla cultura della conoscenza e pensa a una piattaforma che metta in rete gli associati con un sistema esperto». E anche Salvatore Parlato, Commissario Crea ha anticipato a Verona il progetto di una piattaforma condivisa tra produttori, tecnici e ricercatori in agricoltura.