Se sarà vera ripresa, lo diremo a fine stagione. Ma se non altro nel primo trimestre di quest’anno è innegabile che ci sia stata un’inversione di tendenza nelle immatricolazioni, con tutti i mercati europei più importanti (a parte l’Austria) in forte ripresa.
Partiamo dal mercato più importante, la Germania, anche se è quello ad aver registrato il recupero più “contenuto”. Dopo i primi tre mesi le immatricolazioni segnano un +5,6%, con incrementi in tutti e tre i mesi, per un totale di 6.471 immatricolazioni contro le 6.127 del 2016).
La Francia purtroppo prosegue nel calo che l’ha contraddistinta per tutto il secondo semestre 2016. A livello di trattori standard nel solo mese di marzo ha perso il 22,5%, per un totale nel primo trimestre di 3.445 unità vendute (-28,3% sul pari data 2016). Purtroppo non sono ancora disponibili i dati comprensivi anche del settore vigneto-frutteto.
Anche l’Italia finalmente fa festa e dopo il primo quarto dell’anno segna un +13,8% che da tempo non si vedeva. Questo in virtù dei 4.438 trattori immatricolati contro i 3.800 del pari data 2016, con percentuali nettamente superiori al dato medio nazionale in alcune Regioni importanti come Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto. L’effetto combinato dei Psr e dei finanziamenti Inail potrebbe mantenere attivo il mercato anche nel prosieguo dell’anno.
Va bene anche il Regno Unito, che registra l’aumento più importante con addirittura il +27% nel primo trimestre: sono infatti ben 3.024 trattori venduti in territorio britannico in questo inizio 2017 rispetto ai 2.382 del pari data 2016. In particolare, il mese di marzo è stato un vero e proprio boom di immatricolazioni (+43%).
Subito dopo il Regno Unito come crescita troviamo la Spagna, unico mercato peraltro in crescita costante da 3 anni a questa parte. Nei primi tre mesi sul territorio iberico sono stati piazzati 2.528 trattori contro i 2.046 del 2016, per un roboante +23,6%.
Unica piazza in calo è quella dell’Austria, che non pare vedere ancora la luce dal tunnel (è in calo da quattro anni consecutivi…) con un -11,7% in questo primo quarto di stagione frutto di tre mesi su tre in negativo. In virtù di questo calo, i trattori venduti in Austria nel primo trimestre 2017 sono soltanto 1.025, contro i 1.161 del pari data 2016.
Guardando più nel dettaglio questi mercati, in Germania a fare da traino per la ripresa sono i segmenti sopra i 150 cv (+16,4%) e sotto i 50 cv (+14,2%), mentre quelli tra 50 e 100 cv e quello tra 1200 e 150 cv sono in calo rispettivamente del 4% e del 14,2%. A livello di brand, guida la classifica Fendt con il 26% di quota mercato, seguita da John Deere (17,3%) e da Claas (8%).
Per quanto riguarda l’Italia, il segmento vigneto-frutteto ancora una volta segna una crescita importante nei primi tre mesi (+21,9%) e, dopo un trend di crescita che dura da 5 anni, arriva oggi a rappresentare il 37% del totale trattori nel nostro paese. Quanto ai singoli brand, non sembrano esserci grossi scossoni, con New Holland al primo posto (22% circa di quota), seguita da Landini (9%), Same (8,5%) e John Deere (7%).
Per quanto riguarda la Spagna, sul gradino più alto del podio troviamo John Deere (22,4% di quota), seguita da New Holland (18,3%), mentre al terzo posto si è inserito Case IH (7,5% di quota) al posto di Kubota.
Chiudiamo con l’Austria. Il mercato rimane nelle mani del marchio di casa Steyr con il 21,6% di quota, seguito dal secondo marchio locale, Lindner, con il 17,1% di market share. Al terzo posto per il momento c’è Fendt (14,6%), e più staccata New Holland (9,5%). Da segnalare, infine, che questa volta il calo del mercato austriaco è da imputare sia al settore dei trattori convenzionali (-11,5%) sia al frutteto-vigneto (-15,3%).
Un accenno, infine, anche all’andamento del mercato oltreoceano: gli Usa hanno chiuso il primo trimestre 2017 in crescita del 5,4%, in virtù di 42.033 nuove immatricolazioni contro le 39.878 del pari data 2016. Cresce anche il Canada, e in modo più significativo (+24,6%), dove le vendite nei primi tre mesi 2017 si sono fermate a quota 4.332 trattori, contro i 3.478 del pari data 2016.
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