L' Imu agricola è stata migliorata dal Senato ha detto il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina. Ma Agrinsieme ribatte: modifiche decisamente insufficienti. La concessione della proroga al 31 marzo per i versamenti del 2014 e il riconoscimento di una detrazione di 200 euro a decorrere dal 2015 per gli agricoltori professionali (Iap e Cd), secondo il coordinamento agricolo, non cambiano la sostanza del provvedimento che perpetua l'ingiusta applicazione dell'imposta per i possessori dei terreni che non hanno queste qualifiche e che li concedono in affitto o in comodato ad agricoltori professionali.
Ancora da risolvere le questioni più urgenti ed inique derivanti dalla classificazione Istat, spiega il coordinamento, che comporta l'assoggettamento al tributo di terreni marginali e con scarsa produttività o, peggio, interessati da eventi e calamità naturali. Agrinsieme ha ribadito che proseguirà la mobilitazione sul territorio, chiede profonde modifiche nel prossimo esame alla Camera, a cominciare dall'abrogazione del pagamento retroattivo per il 2014.
Intanto, in un'intervista, il ministro Martina ha risposto alla Lega che chiedeva l'abolizione dell'Imu: "Dobbiamo essere realisti. Stiamo comunque parlando di un'imposta da 260 milioni di euro l'anno contro i 4,5 miliardi delle multe per le quote latte, quasi 20 volte tanto. E poi non si dice che solo 20 milioni dell'Imu agricola arriveranno dagli imprenditori agricoli, gli altri saranno versati da proprietari terrieri che non vivono di agricoltura. Il 60% degli imprenditori pagherà meno di 50 euro".