Quote latte, contributi previdenziali, ma anche debiti fiscali e creditizi: scatta il congelamento dei pagamenti e si ferma la scure di Equitalia. Nella manovra da 47 miliardi approvata dal Governo (ma al momento di andare in macchina manca ancora il testo definitivo) ci sono anche misure di salvataggio per le imprese agricole in difficoltà e le risorse per il fermo pesca (9 milioni).
Sono stati infatti estesi agli imprenditori agricoli i benefici connessi alle procedure concorsuali riservati finora alle imprese commerciali. In tal modo si potrà procedere alla ristrutturazione dei debiti.
«Lo strumento della cosiddetta esdebitazione, che consiste nell’accedere alle norme vigenti in materia di assistenza alle imprese, – spiega una nota del ministro delle Politiche agricole, Saverio Romano – permetterà agli imprenditori agricoli, in stato di crisi o di insolvenza e finora esclusi, di poter accedere agli accordi di ristrutturazione dei debiti e alla transazione. Questo istituto apre alla possibilità di liberare l’imprenditore dai pesi residui nei confronti dei creditori concorsuali non soddisfatti. In questo modo si consente loro di riprendere la propria attività economica, con le garanzie fornite dall’Ismea». Il provvedimento riguarda anche la transazione fiscale, ossia i rapporti dell’imprenditore agricolo con le agenzie fiscali e gli enti gestori di forme di previdenza e assistenza obbligatoria. «Si tratta di una vera e propria svolta epocale – ha commentato Romano – in quanto dopo 65 anni, e per la prima volta, con questo Governo le aziende agricole in difficoltà, senza correre il rischio del fallimento, si vedono aprire la reale possibilità di ritornare a svolgere impresa».
Quanto al controverso capitolo delle multe latte il ministero ha precisato che «Le disposizioni prevedono soltanto il trasferimento delle cartelle esattoriali ad Agea perché provveda al recupero dei crediti vantati dallo Stato sulla base delle azioni già avviate e in considerazione che Agea, essendo l’Organo pagatore nazionale, costituisce l’ente competente nel settore agricolo e lattiero-caseario».
I crediti per i quali può scattare la transazione fiscale sono i soli tributi «amministrati dalle agenzie fiscali» (esclusi i tributi locali, l’Iva e le ritenute operate e non versate). La transazione può inoltre riguardare sia il tributo sia gli accessori.
Sono stati inoltre trovati i finanziamenti per 9 milioni destinati al «fermo pesca» 2011. Ed è inoltre spuntata un’altra norma per chiudere definitivamente la partita dei debiti contratti dall’Ente risi con le banche per l’attività di ammasso obbligatorio.
L’ennesimo stop al pagamento delle multe latte, anche se inserito in un contesto più ampio, non è piaciuto alle organizzazioni agricole. L’intervento, secondo il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, «rappresenterebbe un ulteriore danno economico per i contribuenti e una beffa per gli allevatori onesti. In Italia ogni giorno migliaia di allevatori affrontano enormi difficoltà, lottando per far sopravvivere le proprie imprese, strette da una crisi di redditività e di competitività particolarmente grave per alcuni comparti e che ha assunto ormai carattere strutturale». Guidi ha ricordato come «tantissimi allevatori di suini, ad esempio, attendono risposte al perdurare di uno stato di crisi, che si protrae da troppi anni, e che ha bisogno di interventi sul piano del credito».
Stroncatura senza appello da parte della Cia. Il presidente Politi ha parlato di «una vergognosa misura che premia i furbi delle quote latte. Un provvedimento che ormai prelude a un condono tombale. Un vero e proprio schiaffo alla legalità che, proprio nella vicenda delle quote latte, troppe volte è stata calpestata. Una questione che si trascina dal 1984 e per la quale si è accumulato un debito nei confronti dell’Ue di oltre 4 miliardi di euro».
Dal presidente di Fedagri, Maurizio Gardini, è stato lanciato un appello al Parlamento perché «respinga la proposta di interruzione delle riscossioni delle multe se confermata nella manovra».
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