Se si parte dalle due considerazioni, ovvie e innegabili, per cui la Pac riformata ha ridotto gli strumenti di intervento sul mercato e che le pressioni sul bilancio dell’Ue sono rivolte da tutt’altra parte, si capisce come diventa difficile essere efficaci in sede di applicazione del pacchetto di crisi annunciato dal Commissario Phil Hogan al Consiglio agricoltura dello scorso 14 marzo. È per questo che la semplificazione del greening diventa fondamentale anche in ottica anti-crisi.
Sull’applicazione del pacchetto di crisi, la Commissione ha presentato agli Stati membri, poco prima di Pasqua, un calendario indicativo che ha già vissuto la scorsa settimana le prime scadenze. Sono infatti stati adottati i regolamenti, esecutivo e delegato, per la gestione della misura della pianificazione della produzione (ex art. 222 dell’ocm unica).
Tra le misure possibili la Commissione autorizza solo quella relativa alla pianificazione della produzione, temporanea (sei mesi prorogabili al massimo di altri sei) e limitata al settore del latte ed esclusivamente volta alla stabilizzazione del mercato, senza perturbare il mercato interno. L’atto delegato, che accompagna queste disposizioni, prevede invece l’allargamento a cooperative e altre forme di associazioni delle entità che possono presentare piani di controllo della produzione. Per quanto riguarda il finanziamento della misura non stupisce che nessun fondo del bilancio Ue potrà essere utilizzato. Gli accordi saranno finanziati o privatamente, oppure attraverso fondi nazionali che, fino a 15.000 euro all’anno per beneficiario, potranno godere di una procedura di autorizzazione agevolata annunciata dallo stesso Hogan a livello di aiuti di Stato.
Per quanto riguarda le altre misure anti-crisi la Commissione dovrebbe presentare ai Ministri, che si riuniranno a Lussemburgo l’11 aprile, le proposte relative all’aumento dei plafond per l’intervento per latte in polvere e burro (218.000 t e 100.000 t rispettivamente).
Per quanto riguarda i crediti all’esportazione, una valutazione della Commissione sulla possibilità di applicare, a livello Ue, una simile misura, sarà presentata non prima di maggio, dopo concertazione con Stati membri e Banca Europea per gli investimenti (Bei).
Infine, entro l’estate la Commissione dovrebbe dare il via libera all’autorizzazione, per il secondo anno consecutivo, degli anticipi sui pagamenti diretti.
Intanto proseguono i lavori della Commissione sul tema semplificazione, vista sempre di più come una componente essenziale per cercare di dare strumenti efficaci per uscire dalla crisi. La Commissione sta analizzando l’esito della consultazione pubblica sul greening, prima di presentarne una sintesi (metà maggio) e proporre modifiche (entro l’estate) che potrebbero anche comportare un rimessaggio degli atti di base. In vista alcune semplificazioni indirizzate a una maggiore flessibilità per contabilizzare le superfici di interesse ecologico e i prati permanenti, puntando a dare respiro in particolare all’allevamento.
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