Dalla lotta integrata alla robotica, dalla magnetocoltura alla conservazione della biodiversità. Ce n’è per tutti i gusti nei progetti che hanno ricevuto i finanziamenti della Regione Emilia-Romagna messi a disposizione dai 5 bandi per i Gruppi operativi (Goi) dei Parternariati europei per l’innovazione (Pei) .
Un’unione vincente tra aziende agricole e mondo della ricerca che ha premiato 52 parternariati con oltre 12 milioni di € provenienti dal Psr per attuare specifici Piani per l’innovazione in tema di competitività, ambiente e sostenibilità.
Ma la vera novità riguarda la fase della valutazione dei progetti che per la prima volta è stata in parte esternalizzata dalla Regione e affidata all’Accademia nazionale di Agricoltura.
«All’Accademia è stato chiesto di valutare i progetti dal punto di vista tecnico scientifico – spiega l’accademico Ercole Borasio –. Abbiamo costituito una commissione di lavoro apposita che ha individuato, fuori dalla Regione, i referi competenti sulle specifiche materie trattate nei progetti. Si è trattato di un cambio di passo importante. La scelta dell’Emilia-Romagna, prima Regione in Italia, si è dimostrata vincente anche perché, a differenza degli scorsi anni, non è stato presentato nessun ricorso da parte delle aziende escluse dai finanziamenti».
«La Regione – aggiunge Gilmo Vianello dell’Università di Agraria di Bologna – ha portato avanti una scommessa: quella di distribuire la ricchezza alle aziende agricole partecipanti ai Gruppi e non solo agli enti di ricerca che fino ad ora erano stati i destinatari dei fondi regionali»......
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