Cambio ai vertici di Vereinigte Hagelversicherung Italia, filiale con sede a Verona della compagnia di assicurazioni tedesca specializzata nel settore dei rischi agricoli per le avversità atmosferiche. Luigi Gazzola, rappresentante generale dal 2005, lascia a fine marzo il suo incarico. A lui subentra Alessandro Bellini, 31 anni, laureato in scienze agrarie e presente in Vh Italia dal 2009 come responsabile della gestione danni, del corpo peritale e del management della rete agenziale. Dal 2014 ricopre la funzione di Capo ufficio.
Come sta avvenendo la successione?
«È un passaggio nella continuità – sottolinea Gazzola – dell’attività fatta. Alessandro Bellini ha seguito fin da subito la crescita e lo sviluppo della società. La Compagnia, con il supporto della Casa madre, ha deciso di incaricare una persona all’interno senza cercarla sul mercato proprio per l’esperienza e ottime capacità di Bellini». Vh Italia, che rappresenta per la Compagnia assicurativa dopo la Germania, il mercato più significativo per l’assicurazione agricola, ha chiuso il 2015 con una raccolta premi complessiva di circa 32 milioni di €, l’8% in più rispetto al 2014.
Siete soddisfatti dei risultati?
«Per noi si tratta di un importante risultato – spiega Gazzola – che è frutto anche della proficua partnership instaurata con il Gruppo Assimoco e con il mondo Confcooperative. Lavoriamo sul territorio nazionale con 145 agenzie, broker e banche che sono concentrate soprattutto nel Nord Est».
Com’è la situazione in Italia?
«Il mercato assicurativo italiano per i rischi agricoli – spiega Bellini – si concentra per l’85% al Nord Italia, il 6% al Centro e il 9% al Sud. Oltre a problematiche legate alla crisi per cui gli agricoltori faticano ad assicurarsi, c’è un discorso culturale difficile da superare. Stiamo lavorando sulle tipologie di offerte e in futuro penso si andrà verso un prodotto con una copertura di base ma accessibile a tutti».
Come si stanno sviluppando le vostre offerte alla luce dei cambiamenti climatici?
«Offriamo a livello di prodotti assicurativi – sottolinea Bellini – coperture contro tutte le attività atmosferiche proposte dal Piano agricolo assicurativo nazionale. Operiamo, infatti, all’interno della normativa con pacchetti studiati ad hoc. Il nostro obiettivo è divulgare e aumentare il più possibile la platea dei clienti assicurati. Del resto, i cambiamenti climatici sono in atto, i rischi aumentano e sono rischi che l’agricoltore può solo in parte trattare con difesa attiva ma la maggior parte di essi devono essere trasferiti a una struttura come la nostra che abbia la capacità finanziaria di poter gestire rischi di quel tipo».
Le nuove tecnologie sono un valido aiuto per le assicurazioni agricole?
«Senz’altro. Infatti, stiamo studiando – prosegue Bellini – la possibilità di utilizzare le immagini satellitari come supporto per le perizie, specie per le colture estensive, e per le Agenzie in fase assuntiva. In questo modo le valutazioni e le proposte assicurative potranno essere più precise e puntuali».
Si stanno sviluppando forme di aggregazione anche per le imprese agricole. Ci sono ricadute sulle assicurazioni?
«L’aggregazione tra imprese agricole è molto importante – spiega Gazzola –. Il cooperativismo sta prendendo piede non solo nelle aree storiche, come l’Emilia-Romagna, ma anche in altre parti d’Italia. I nuovi centri d’acquisto che stanno nascendo, che siano imprese o strutture associative, diventano sempre più importanti nelle trattative assicurative. Noi siamo già abituati a offrire prodotti anche a grandi cooperative, per cui siamo in grado di proporre soluzioni per altri centri d’acquisto, associazionismo o reti d’impresa».
Quali sono i vostri obiettivi futuri?
«L’impegno in Italia – conclude Bellini – non solo deve essere mantenuto, ma deve essere anche ampliato. L’obiettivo è, in tre o quattro anni, diventare tra le prime assicurazioni a livello italiano con 50 milioni di premi».