Stop alla guerra agli olivi del Salento scatenata dopo la decisione del Tar Lazio del 7 maggio 2015.Sono bastate alcune semplici considerazioni di carattere amministrativo per convincere i Magistrati del Tar a sospendere immediatamente il Piano Silletti mettendo fine ad un’eradicazione epocale in tutto il Salento. Ancora una volta è la magistratura, questa volta amministrativa, ma già si sta muovendo anche quella penale e civile, a dettare le regole anche in un settore squisitamente tecnico.
I ricorsi presentati al Tar Lazio erano tre, presentati dai vivaisti, da 26 aziende olivicole biologiche e da due proprietari terrieri di Ora.
La sentenza di rigetto afferma che gli atti nazionali oggetto del contenzioso sono stati assunti in attuazione della Decisione di esecuzione n. 2014/497/UE della Commissione Ue (misure per impedire l’introduzione e la diffusione nell’Ue del batterio Xylella fastidiosa), ma il 28 aprile 2015 la Commissione Ue ha adottato un nuovo testo, con misure più rigide, in corso di approvazione. In particolare, prevede negli uliveti colpiti dai focolai del batterio, l’eradicazione non solo degli ulivi malati, ma anche delle piante nel raggio di 100 metri dalla pianta malata. (Il testo dovrebbe entrare in vigore “entro la settimana del 18 maggio” n.d.r.).
Intanto l’Italia ha informato la Commissione Ue che le analisi effettuate su una pianta sospetta trovata in Liguria hanno dato esito negativo.
Molteplici le prese di posizione. Il Codacons ha dato il via a un’azione risarcitoria collettiva. Agrinsieme chiede di rilanciare il settore puntando sul Piano olivicolo nazionale. Peacelink e Verdi sostengono che serve ricerca indipendente per chiarire una volta per tutte la causa del disseccamento degli olivi.
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