Disco verde dal Dipartimento della Protezione Civile della Campania per l’abbruciamento dei ricci e del fogliame nei castagneti utile alla ripulitura del sottobosco. Su tutto il territorio regionale, i castanicoltori sono impegnati nei castagneti per la raccolta del materiale da bruciare, sotto la stretta sorveglianza dei Comuni, che hanno l’obbligo di vigilare.
La cabina di regia regionale per la prevenzione dei rischi ha accolto le istanze presentate da produttori e organizzazioni professionali in merito alla richiesta di deroga sul divieto di abbruciamento, imposto per evitare incendi boschivi. Per preservare il raccolto e la qualità del prodotto, i castanicoltori campani si erano rivolti alle organizzazioni per chiedere alla Regione e alla Protezione Civile di intervenire sulla "Dichiarazione dello stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi – anno 2024", che aveva stabilito un divieto per l’inizio della pulizia del sottobosco nei castagneti fino al 15 ottobre, mentre negli anni precedenti non si era mai andati oltre il 20 settembre.
La richiesta dei Comuni dove si proiduce l'Igp
La richiesta di una riunione tecnica è stata sottoscritta da 40 comuni coinvolti nella produzione castanicola a marchio Igp. L’istanza è stata illustrata presso gli uffici regionali dell’assessorato all’Agricoltura. I portatori di interesse hanno fanno presente che l’estensione del periodo di pericolosità per gli incendi boschivi fino al 15 ottobre 2024 non avrebbe consentito nei castagneti da frutto le operazioni di abbruciamento dei residui derivanti dalle operazioni di pulitura dei terreni.
Argomentate le richieste dei produttori, le organizzazioni professionali hanno atteso l’esito del pronunciamento della Protezione Civile, che non è tardato ad arrivare. Con apposito decreto dirigenziale il direttore generale Italo Giulivo e la dirigente dell’Unità Operativa Claudia Campobasso “integrano” alla dichiarazione dello stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi, “ordinanze comunali in deroga per consentire ai castanicoltori campani la ripulitura del terreno da ricci e fogliame mediante raccolta, concentramento e abbruciamento consentire la successiva raccolta del prodotto”.
Incassano il risultato le associazioni e i produttori, ma anche il fitto elenco dei 40 comuni che ha garantito il corretto svolgimento delle operazioni, utile a scongiurare incendi e altre calamità. Infatti dai territori campani e dai 40 comuni firmatari sono arrivate rassicurazioni sull’adozione di tutte le misure di prevenzione e mitigazione.
Il decreto dirigenziale n. 405 del 20 settembre scorso chiama in causa l’areale della Castagna di Montella, il Marrone di Roccadaspide, il Marrone di Serino, la Castagna di Roccamonfina, e la Castagna del Partenio. Tutte le province si ritengono coinvolte, con particolare riferimento alle province di Avellino, Benevento e Caserta. Colonne di fumo spiccano ovunque tra le colline le montagne campane, e tratteggiano il perimetro di un contenitore carico di frutti, che si prepara a celebrare la qualità e la quantità del prodotto, dopo anni di perdite e delusioni.