Agricoltura europea tra riforme, pressione geopolitica e nuove alleanze

agricoltura europea
Durante il Consiglio Agrifish si è discusso di riforma della Pac, della necessità di un reddito equo per gli agricoltori, di pressioni commerciali globali, tutela fitosanitaria e delle tensioni con la Cina

Bruxelles rimette al centro l’agricoltura europea come pilastro strategico dell’Unione, nel cuore di un Consiglio Agrifish che ha messo in fila tutte le faglie che attraversano il settore: la riforma della Pac, la necessità di un reddito equo per gli agricoltori, le pressioni commerciali globali, la tutela fitosanitaria, fino alle tensioni con la Cina. Una fotografia nitida, quella emersa nell’ultimo dossier europeo, che racconta un’Europa chiamata a scegliere: continuare a navigare tra emergenze e aggiustamenti, o dotarsi finalmente di una visione solida e coerente per il post-2027.

«Una Pac più mirata per redditi equi e resilienza»

Al Consiglio Agrifish del 17 novembre, il commissario europeo all'Agricoltura Christophe Hansen ha ribadito un concetto semplice ma cruciale: senza reddito non c’è agricoltura, senza agricoltura non c’è sicurezza alimentare. Hansen ha chiesto una maggior precisione nell’erogazione del sostegno al reddito, evidenziando come oggi i divari siano profondi:

  • -47% per le aziende familiari rispetto alle altre,
  • -37% il gap reddituale per le agricoltrici,
  • -26% per le aziende in aree con vincoli naturali,
  • -22% per le aziende miste rispetto alle specializzate.

Da qui la scelta di insistere su capping e degressività, con un tetto a 100mila euro che, secondo Hansen «interesserà solo il 4% dei beneficiari». Uno sguardo che punta anche all’allargamento a Est: «La vastissima platea di aziende continuerà a ricevere sostegno, anche in vista dell’ingresso dell’Ucraina». Hansen ha anche richiamato la proposta di un “rural target” per rafforzare il ruolo dei territori e migliorare la coerenza dell’architettura Pac.

Italia in trincea per una Pac che resti veramente comune

Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha portato al tavolo una critica frontale alle proposte della Commissione del 16 luglio: «Dobbiamo difendere la dignità della Pac, uno dei cardini dei Trattati europei».

Secondo Roma – con il sostegno di Bulgaria, Cechia, Ungheria, Polonia, Portogallo e Slovacchia – il rischio è quello di annacquare la politica agricola dentro un maxi-contenitore che includerebbe coesione, pesca, migrazione e sicurezza, aprendo alla “rinazionalizzazione” degli aiuti. Il fronte dei sette Paesi avverte: “Intraprendere una nuova riforma a tre anni dall’avvio dell’attuale Pac è inimmaginabile”.

E richiama i principi del 2024 e della Vision 2025: competitività, attrattività, equità e prospettiva di lungo periodo.

Trade: opportunità, tensioni e il nodo Mercosur

Sul versante commerciale, Hansen ha evidenziato che il commercio agroalimentare dell’Ue cresce più velocemente con i partner con accordi preferenziali (+3,6% contro +1,6%) e che il saldo positivo ha raggiunto 26,5 miliardi di euro. Tra le novità più rilevanti:

  • chiusura dell’accordo Cepa con l’Indonesia;
  • avanzamento della revisione delle Dcfta con Ucraina e Moldova;
  • progresso nei negoziati con India e Usa;
  • il dossier Mercosur che rimane politicamente sensibile, con salvaguardie rafforzate proposte l’8 ottobre.

Hansen ha sottolineato un percorso di “reciprocità intelligente”, mentre diversi Stati membri (Slovenia, Irlanda, Svezia) hanno ricordato la necessità di vigilare su standard, fertilizzanti e impatti di Cbam.

Cina nel mirino: il caso del maiale belga agita l’Europa

Il Belgio ha denunciato i pesanti effetti dell’indagine anti-dumping cinese sulle carni suine europee, definita “ritorsiva” rispetto ai dazi Ue sulle auto elettriche. Bruxelles ha dato pieno sostegno: i dazi provvisori – fino al 62,4% per gli operatori che non hanno potuto partecipare all’indagine – rischiano di azzerare l’export belga, in un settore dove la valorizzazione del “quinto quarto” è essenziale per evitare sprechi e garantire redditività.

La Commissione sta valutando la compatibilità dei dazi con le norme Wto, pronta a “considerare tutte le opzioni”.

Fitopatie: tre allarmi e una semplificazione attesa

L’agricoltura europea si scopre vulnerabile anche sul fronte fitosanitario. Tre dossier hanno raccolto consenso unanime:

1. Difesa della vite (Ungheria, Italia, Cechia, Slovacchia)

Preoccupa l’esplosione della flavescenza dorée e l’assenza di alternative efficaci. Richiesti:

  • periodi transitori più lunghi per le sostanze in uscita,
  • uso di immagini satellitari,
  • maggiore flessibilità nelle regole Pac.
2. Minaccia da Pentastiridius leporinus (Germania)

Il rischio per seminativi e orticole è considerato elevato. Berlino chiede una strategia europea condivisa.

3. Autorizzazioni d’emergenza (Italia)

Proposta una procedura che consenta il riconoscimento reciproco tra Stati membri con condizioni climatiche e agronomiche simili. Il commissario Várhelyi ha annunciato il pacchetto “Food & Feed Safety Simplification” per il 16 dicembre, dopo settimane di incertezza.

Riso: nasce l’Alleanza EURice

Durante il festival “Risò” di Vercelli è stata lanciata l’EURice Alliance, che riunisce i Paesi produttori per difendere un comparto che unisce tradizione agricola, ecologia delle risaie e prodotti di nicchia ad alto valore. Tra le criticità: importazioni in crescita da India, Pakistan e Paesi Eba, utilizzo di sostanze vietate e rischi di dumping etico. Hansen ha assicurato che il riso resta “prodotto sensibile” in tutti gli accordi commerciali.

Verso il 2026: ricerca, innovazione e futuro della zootecnia

Si moltiplicano le iniziative per ripensare la produzione animale:

  • l’11 dicembre il nuovo livestock workstream approfondirà malattie, innovazione e bio-sicurezza;
  • Renew Europe ospiterà un confronto sul ruolo della zootecnia nella sicurezza alimentare;
  • il 20 novembre arriva il Trade Policy Day, con focus su alleanze strategiche, competitività industriale e sicurezza economica.

Agricoltura europea: l'ora delle scelte strutturali

Tra riforma della Pac tensioni commerciali e nuove sfide fitosanitarie, Bruxelles si trova davanti a una verità semplice: l’agricoltura europea è tornata geopolitica e strategica. Ogni esitazione rischia di tradursi in perdita di competitività, tensioni sociali, dipendenze esterne. Serve una visione unitaria e solida, capace di conciliare sostenibilità, sovranità alimentare e redditività. Perché – come ha ricordato Hansen – senza agricoltori non c’è Europa.

Agricoltura europea tra riforme, pressione geopolitica e nuove alleanze - Ultima modifica: 2025-11-19T09:53:44+01:00 da Simone Martarello

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome