Mentre l’Unione europea cerca di riscrivere le sue regole di bilancio e di rilanciare la competitività agroalimentare in un contesto internazionale sempre più turbolento, a Bruxelles monta il malcontento del mondo agricolo. I segnali sono inequivocabili: proteste non sopite, timori per l’aumento dei dazi sui fertilizzanti e un generale senso di sfiducia verso le istituzioni.
Dazi sui fertilizzanti: i costi li paga l’agricoltura
La Commissione Inta del Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza l’aumento dei dazi sui fertilizzanti e i prodotti agricoli provenienti da Russia e Bielorussia. Si prevede un’escalation dei costi: da 45 euro a tonnellata nel 2025 fino a 430 nel 2028.
Obiettivo: colpire le entrate economiche del Cremlino e ridurre la dipendenza dell’Ue. Ma Copa-Cogeca lancia l’allarme: “Così i costi per gli agricoltori europei diventano insostenibili. Serve un’analisi d’impatto, non possiamo essere le vittime collaterali della geopolitica.”
Semplificazione Pac: buona idea, ma in ritardo?
Il nuovo pacchetto per la semplificazione della Pac promette di alleggerire gli oneri burocratici per gli agricoltori, con un risparmio stimato in 1,58 miliardi di euro l’anno. Ma molti eurodeputati temono che l’iniziativa arrivi troppo tardi e si sovrapponga al prossimo negoziato sulla futura Pac post-2027.
L’italiano Herbert Dorfmann (Ppe) parla di «passo nella giusta direzione», ma denuncia ritardi nei pagamenti dovuti alla burocrazia. Cristina Guarda (Verdi) avverte: «Sì alla semplificazione, ma non a scapito della sostenibilità ambientale».
Sostegni mirati, ma con che criteri?
Lunedì 19 maggio, il Board europeo per l’agricoltura e l’alimentazione (Ebaf) discute di come indirizzare meglio i pagamenti Pac verso chi ne ha più bisogno: giovani agricoltori, aziende in zone svantaggiate, piccole e medie imprese.
La Commissione propone una nuova governance “più strategica” e incentivi più mirati, superando l’approccio “a condizionalità” per passare a un sistema più flessibile e incentivante. Ma resta il nodo del bilancio post-2027: senza nuove risorse, i margini restano stretti.
Ucraina: il commercio agevolato scade, agricoltori in allarme
Le misure autonome di liberalizzazione commerciale con l’Ucraina (Atm) scadranno il 5 giugno. Il Parlamento sollecita una proroga temporanea, ma chiede chiarezza urgente per le aziende agricole europee.
Molti eurodeputati denunciano: «Non si può semplificare con una mano e lasciare i produttori nell’incertezza con l’altra». E mentre si ribadisce la solidarietà a Kiev, aumentano i timori per gli effetti delle importazioni a basso costo sul mercato interno, specie nei Paesi dell’Est.
La rabbia degli agricoltori non si placa
Secondo un’indagine Ipsos per CropLife Europe, il 91% degli agricoltori europei resta deluso dalla risposta dell’Ue alle proteste del 2023-24. In Francia e Italia il tasso di disillusione tocca punte del 96%.
I problemi principali? Redditi insufficienti, troppa burocrazia e accesso limitato a innovazioni come biopesticidi e agricoltura di precisione. Un dato allarmante: 1 agricoltore su 5 pensa di lasciare il settore entro cinque anni.
Dal campo al calendario: patate e api in agenda
Nel cuore del Palazzo Berlaymont si preparano due giornate simboliche: il 20 maggio si celebra la Giornata mondiale delle api, con cerimonie ufficiali in Slovenia, mentre il 30 maggio sarà il turno della Giornata Internazionale della Patata, con un evento dedicato alla sostenibilità e competitività della filiera.
Agricoltura in cerca di una rotta
Bruxelles prova a trovare l’equilibrio tra ambizioni ambientali, sostegno sociale e dinamiche geopolitiche. Ma il rischio è che la bussola politica perda il nord, mentre gli agricoltori, sempre più sotto pressione, chiedono risposte concrete. E rapide.