Mercosur, passo avanti a Bruxelles. Chi vince e chi perde?

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La Commissione ha presentato i testi dell'accordo commerciale con Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay, oltre a quello con il Messico. Esulta il settore del vino, scetticismo nel mondo agricolo

La Commissione europea ha presentato a Bruxelles i testi finali degli accordi commerciali con Mercosur e Messico, definendoli “pietre miliari” per il futuro economico dell’Unione. «Diversificare i nostri scambi significa rafforzare la competitività e creare occupazione», ha sottolineato la presidente Ursula von der Leyen. A farle eco il commissario all’Agricoltura Christophe Hansen, che ha parlato di «intese equilibrate per l’agroalimentare europeo», con quote limitate sulle produzioni sensibili e una clausola di salvaguardia pronta a scattare in caso di crisi di mercato.

Secondo i calcoli della Commissione, l’accordo con Mercosur – che coinvolge Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay – potrebbe far crescere le esportazioni europee fino al 39%, pari a 49 miliardi di euro, con 440mila posti di lavoro sostenuti in tutta l’Unione. Per l’agroalimentare, i dazi ridotti su vino, cioccolato e olio d’oliva aprirebbero a un mercato di 270 milioni di consumatori. Anche il capitolo Messico promette vantaggi: “Paese importatore netto di alimenti, eliminerà tariffe fino al 100% su formaggi, pasta, carni e vini”, afferma Bruxelles.

Le rassicurazioni di Bruxelles

Per fugare i timori del mondo agricolo, l’esecutivo comunitario ha predisposto un meccanismo di salvaguardia: se le importazioni dai Paesi sudamericani dovessero superare il 10% su base annua, con prezzi inferiori del 10% rispetto al mercato interno, scatterebbero misure temporanee come la sospensione delle riduzioni tariffarie. Previsti anche controlli sanitari e fitosanitari rafforzati, senza alcuna deroga agli standard Ue.

Mercosur, la rivolta dei campi

Ma non basta. Copa-Cogeca denuncia “un abisso sempre più profondo tra Commissione e agricoltori” e parla di “colpo mortale alla Pac”, mentre la rete contadina Via Campesina ha già annunciato manifestazioni a Bruxelles contro un’intesa che “svende i redditi agricoli in favore di altri settori industriali”. A farsi sentire è anche un fronte di nove organizzazioni europee – dai produttori di pollame ai bieticoltori, fino al settore bioetanolo – che bocciano il compromesso: “Restano irrisolte le divergenze sugli standard produttivi e i rischi per la sostenibilità. L’agricoltura europea continua a essere merce di scambio nelle trattative commerciali”.

Anche le organizzazioni professionali italiane comentano tutte più o meno con lo stesso tono l'accordo, preoccupate per settori come mangimi, carni avicole, cereali, zucchero e riso che potrebbero essere penalizzati. Positivo invece il commento di Federvini che vede il Mercosur come "un segnale importante in favore del libero mercato proprio in un periodo in cui sembrava se ne fossero perse le tracce".

MercosurTra crescita e fratture

Sul piano istituzionale, non mancano tensioni: la Commissione propone una ratifica “sdoppiata”, con accordi provvisori approvati solo a livello Ue e quelli completi da sottoporre anche agli Stati membri. Una scelta che, secondo gli oppositori, “scavalca i parlamenti nazionali e mina la legittimità democratica”.

Il dibattito arriva in un momento delicato per l’agricoltura europea, già alle prese con la riforma post-2027 della Politica agricola comune e con un bilancio comunitario (MFF) contestato dalle maggiori organizzazioni di categoria. Da una parte Bruxelles promette nuovi sbocchi commerciali e strumenti di protezione; dall’altra i rappresentanti dei campi vedono negli accordi il rischio di concorrenza sleale, precarizzazione dei redditi e arretramento degli standard ambientali.

Una cosa è certa: la partita della ratifica non sarà una formalità. Con manifestazioni già convocate e un fronte agricolo agguerrito, l’autunno a Bruxelles si preannuncia infuocato.

Mercosur, passo avanti a Bruxelles. Chi vince e chi perde? - Ultima modifica: 2025-09-04T14:32:55+02:00 da Simone Martarello

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