Innovare senza dividere: la sfida agricola dell’Europa che cambia

Tea
Tea, biologico e nuovi pacchetti Ue: l’Europa agricola alla ricerca di un equilibrio possibile

Le ultime decisioni assunte a Bruxelles ridisegnano il rapporto tra innovazione genetica, regole di mercato e tutela delle filiere. L’Unione europea sta cercando un equilibrio tra competitività, sostenibilità e semplificazione normativa. E mentre in Italia le nuove tecniche genomiche vengono chiamate Tea (Tecniche di evoluzione assistita), il mondo agricolo, a differenza di quanto avviene nel dibattito mediatico, si presenta compatto: agricoltori, cooperative, consorzi, giovani imprenditori e sementieri considerano queste tecnologie essenziali per affrontare stress climatici, nuove fitopatie e concorrenza globale. Le resistenze arrivano altrove: dalle Ong ambientaliste e da una parte del settore biologico, che esprime timori sul controllo delle sementi, nonostante proprio il biologico potrebbe trarre vantaggio da varietà più resilienti sviluppate con approcci non transgenici.

Tea, un passaggio strategico

L’intesa politica raggiunta nei negoziati del 4 dicembre distingue tra due categorie di piante:

  • Ngt1 (Tea “naturali”), assimilabili alle varietà convenzionali e quindi escluse dal regime Ogm;
  • Ngt2, sottoposte invece alle stesse procedure degli Ogm tradizionali.

Restano fuori dalla categoria Ngt1 le piante dotate di tolleranza agli erbicidi o di tratti insetticidi conosciuti. È previsto un registro pubblico per garantire trasparenza e informazione ai consumatori, mentre le piante ottenute con Tea restano vietate nella produzione biologica.

Sul fronte della proprietà intellettuale, la brevettabilità viene limitata quando le sequenze genetiche sono naturali, ma rimane possibile in altri casi, accompagnata da strumenti “soft” come un codice di condotta volontario per prevenire abusi di mercato.

Per il settore agricolo — che chiede strumenti moderni per produrre di più con meno input — si tratta di una svolta attesa. Per Ong e bio più oltranzista prevalgono invece timori legati alla biodiversità e alla concentrazione del potere nelle mani dei grandi gruppi sementieri.

Brevetti sotto controllo

Brevettazione limitata per tratti o sequenze di origine naturale, con l’introduzione di un codice di condotta volontario per evitare eccessive concentrazioni di mercato. L'obiettivo è fornire agli agricoltori varietà più resilienti, ridurre input e aumentare la competitività europea.

Agricoltura unita, contestazioni limitate

La narrazione di un mondo agricolo spaccato non corrisponde alla realtà: le organizzazioni professionali agricole, le cooperative, i giovani agricoltori, i consorzi di tutela e il settore sementiero italiano ed europeo sono allineati sulla necessità di utilizzare Tea per sviluppare varietà resistenti alla siccità, agli stress termici, ai patogeni emergenti.

Le uniche opposizioni strutturate provengono dalle Ong ambientaliste, che denunciano rischi di privatizzazione del seme, e da una parte del mondo bio, che teme un indebolimento della tracciabilità. Una posizione che appare contraddittoria, perché proprio il biologico — tra fitopatie, parassiti e minori strumenti di difesa — avrebbe molto da guadagnare da varietà più robuste ottenute senza transgenesi.

Pacchetto biologico: proroghe e pulizia normativa

Proroga delle equivalenze
  • Accordi di equivalenza con Usa, Giappone, Corea e altri Paesi estesi fino al 2036, evitando il caos commerciale previsto dal 2026.
Regole operative più chiare
  • Deroghe dedicate ai piccoli operatori.
  • Aggiornamenti su norme zootecniche e igieniche.
  • Rafforzamento dell’uso corretto del logo bio Ue.

Una protezione per un mercato fragile

Il pacchetto punta a tutelare reputazione e continuità commerciale di un settore in piena fase di transizione e pressione competitiva.

Il vino: flessibilità, etichettatura e difesa fitosanitaria

Il settore vitivinicolo beneficia di un pacchetto dedicato che introduce:

  • procedure più rapide per il ripianto post-calamità;
  • revisione decennale del regime autorizzativo;
  • strumenti per gestire l’eccesso di offerta, incluse misure per l’estirpazione;
  • nuove definizioni per vini a basso tenore alcolico e l’indicazione “0.0%” per i dealcolati;
  • maggiore impegno europeo nella lotta alla Flavescenza dorée.

Misure attese da un mondo che affronta crisi di consumi, cambiamento climatico e concorrenza globale.

Vino: misure Ue per superare una crisi strutturale

Nuova elasticità per i vigneti
  • Procedure più rapide per ripianto dopo calamità.
  • Revisione del regime autorizzativo ogni 10 anni.
Gestione delle eccedenze
  • Possibili incentivi per estirpazioni selettive.
  • Supporto a promozione, turismo e diversificazione nelle aree più colpite.
Etichettatura più moderna
  • Via libera a “0.0%” per i dealcolati.
  • Definizioni uniformi per vini a basso tenore alcolico.
Linee di difesa contro le fitopatie
  • Maggior attenzione Ue per la lotta alla flavescenza dorata.

Eudr e pacchetto Food&Feed: semplificare sì, indebolire no

La revisione del regolamento anti-deforestazione (Eudr) sposta l’entrata in vigore: fine 2026 per i grandi operatori, metà 2027 per i piccoli. L’obiettivo è ridurre oneri e costi, concentrando la responsabilità sul primo immettitore del prodotto. Parallelamente, un pacchetto di semplificazione su alimenti e mangimi è stato accolto con cautela dai gruppi S&D, che temono un eccessivo alleggerimento dei controlli sui fitosanitari.

Eudr: entrate in vigore rinviate
  • Grandi operatori: obiettivi spostati a fine 2026.
  • Piccoli operatori: metà 2027.
Meno burocrazia, responsabilità più chiare
  • Alleggerimento degli obblighi documentali.
  • Responsabilità concentrata sul primo immettitore del prodotto.
Food & Feed: i timori del Parlamento
  • Alcune misure dell’“omnibus” sollevano dubbi: possibile indebolimento dei controlli sui fitosanitari.
  • I gruppi S&D chiedono una semplificazione che non comprometta la sicurezza alimentare.

La vera sfida: innovazione che non lasci indietro nessuno

La politica europea deve ora dimostrare che l’accelerazione sulle Tea può convivere con una tutela effettiva dei diritti degli agricoltori, della biodiversità e dei consumatori. La realtà è che l’agricoltura — compatta nel chiedere strumenti moderni — non teme la scienza ma gli squilibri di mercato e le rigidità normative. Se l’Europa saprà governare l’innovazione con trasparenza e regole chiare, potrà trasformare questa stagione di riforme in un rafforzamento della propria sovranità alimentare.

Innovare senza dividere: la sfida agricola dell’Europa che cambia - Ultima modifica: 2025-12-10T09:53:41+01:00 da Simone Martarello

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome