Cinghiali e danni alle colture, la Toscana reagisce

fauna selvatica
Anche i dipendenti abilitati delle aziende agricole potranno ora procedere agli abbattimenti nei terreni di proprietà. Soddisfazione di Coldiretti

Arrivano nuovi provvedimenti, da parte della Regione Toscana, legati all'emergenza fauna selvatica - in particolare cinghiali - e conseguenti danni alla colture.

«Anche i dipendenti abilitati delle aziende agricole - spiega Coldiretti in una nota - potranno ora procedere agli abbattimenti nei terreni di proprietà, mentre la Polizia provinciale avrà 24 ore, quindi tempi molto più corti, per autorizzare gli interventi richiesti dagli agricoltori e dai conduttori dei terreni per salvare le loro coltivazioni dalle scorribande dei cinghiali. Stanziate le prime risorse (20 mila euro) per l’acquisto delle celle frigorifere e allestimento dei centri di raccolta finalizzate al monitoraggio della peste suina africana nelle aree dei sette comuni della Lunigiana, dove sono state attivate le restrizioni e le misure per scongiurare la sua diffusione».

L'organizzazione agricola poi continua: «Queste sono le prime risposte alle specifiche richieste della grande mobilitazione Coldiretti che aveva richiamato, sotto la sede della Regione Toscana, 4mila agricoltori da ogni angolo della regione. Una mobilitazione senza precedenti a tutela delle aziende agricole, ma anche dei cittadini. L’esplosione demografica dei cinghiali, e più in generale la fauna selvatica, rappresenta oggi un’emergenza economica, sociale, ambientale, sanitaria e di sicurezza pubblica. Le novità sono contenute nella delibera approvata, lunedì 8 luglio, dalla Giunta Regionale».

«È con soddisfazione - commenta Coldiretti Toscana - che apprendiamo della delibera che testimonia l’attenzione della Giunta regionale verso il mondo dell’agricoltura. Ringraziamo in particolare la vicepresidente Stefania Saccardi e il governatore, Eugenio Giani, per aver confermato gli impegni presi con gli agricoltori in piazza in occasione della nostra mobilitazione. Ma, come è chiaro a tutti, il problema non è rappresentato dalla sola specie dei cinghiali che scorrazzano a piede libero nelle nostre campagne e ormai nelle nostre città. In questo senso auspichiamo una rapida approvazione, da parte dell’Ispra, del piano straordinario di contenimento delle altre 21 specie che hanno invaso la nostra regione».

Occhi puntati sul Piano faunistico venatorio

L’azione di Coldiretti, che a Firenze si è presentata con il sostegno di oltre cinquanta sindaci con la fascia tricolore, non si esaurisce qui. «Il grande bersaglio - conclude l'associazione - si chiama “Piano Faunistico Venatorio”, che è lo strumento di gestione e controllo della fauna selvatica sul territorio, per cui Coldiretti chiede ora un vero cambio di passo e di prospettiva per la salvaguardia della produzione agricola e la sicurezza dei cittadini. Coldiretti ha chiesto che tutte le aree produttive, come da fascicolo di Artea, siano considerate zone non vocate alla presenza della fauna selvatica. Questa richiesta è stata recepita positivamente dalla vice presidente Saccardi che, con i suoi uffici, sta lavorando alla redazione del nuovo piano faunistico venatorio».

Cinghiali e danni alle colture, la Toscana reagisce - Ultima modifica: 2024-07-09T16:00:26+02:00 da Redazione Terra e Vita

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