Una nuova mappa ridisegna l’Italia sulla base delle misure di contrasto al Coronavirus con la creazione di una zona “a contenimento rafforzato”, che supera la cosiddetta “zona rossa” (gli 11 Comuni del lodigiano in Lombardia e del comune di Vo Euganeo (Pd) in Veneto) e comprende l’intera Lombardia, le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio e Rimini in Emilia Romagna, Pesaro e Urbino nelle Marche, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli in Piemonte, Padova, Treviso e Venezia nel Veneto. E’ quanto ha stabilito il nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri (Dpcm), Giuseppe Conte, emanato l’8 marzo 2020 e valido fino al 3 aprile.
Il testo del decreto sulla Gazzetta Ufficiale
Il testo scaricabile pubblicato sulla pagina LinkedIn
della presidenza del Consiglio
L'articolo 1 del provvedimento stabilisce infatti di «evitare in modo assoluto ogni
spostamento in entrata e in uscita dai territori nonché all’interno dei medesimi territori salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza».
Scompare la "zona rossa"
Il nuovo decreto ha superato, ovviamente, le misure di pevenzione alla diffusione del Coronavirus stabilite nel decreto del 23 febbraio 2020, “Disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”, che impediva la circolazione delle persone all’interno della “zona rossa”, vietando alcune attività lavorative ad eccezione di quelle legate alla zootecnia, il cui svolgimento veniva garantito, assieme a quelle dell'indotto, anche tramite lasciapassare rilasciati in Prefettura (trasporti).
Trasporto merci consentito
Un’ordinanza del capo della protezione civile, Angelo Borrelli, ha precisato anche che le
nuove disposizioni si applicano «alle sole persone fisiche». Quindi resta consentito «il transito e trasporto merci e tutta la filiera produttiva». E’ attesa a questo proposito una circolare esplicativa che spiegherà in dettaglio le modalità.
L'ordinanza della Protezione Civile
La Cia ha chiesto al Governo chiarimenti inequivocabili sulle limitazioni introdotte dal decreto, onde evitare il blocco delle attività produttive delle aziende agricole nelle zone interessate. «E’ urgente - spiega una nota - l’emanazione di una circolare attuativa del Dpcm per una corretta interpretazione delle disposizioni in merito alla circolazione delle merci e dei lavoratori all’interno della zona interdetta».
I territori delimitati dal nuovo decreto interessano la food valley italiana che garantisce l’approvvigionamento sui mercati nazionali ed esteri con la produzione di circa 1/3 del Made in Italy agroalimentare, dal latte alla carne, dai formaggi ai salumi, dal riso alla pasta, dalla frutta alla verdura fino al vino e alle conserve di pomodoro. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento al provvedimento varato dal Governo per contenere l’emergenza Coronavirus che introduce misure speciali per la regione Lombardia e 14 provincie di Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, dove si concentra il maggior valore della produzione nazionale alimentare di qualità.
Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, ha sottolineato la «piena disponibilità a collaborare con le autorità regionali e di governo per non compromettere la mobilità di merci e persone necessarie all’attività produttiva, nel rispetto delle norme di sicurezza».
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